Non è neppure stato rilasciato ufficialmente che, stando alle dichiarazioni dell’ iPhone Dev Team, il software 2.0 per iPhone – che sarà disponibile per gli utenti solo a Giugno- è stato già “sbloccato”.
Il gruppo asserisce di aver decrittato il firmware e di aver proceduto al jailbreak, così da poterlo utilizzare con applicazioni inizialmente non previste. Il limite, però, è che attualmente questo metodo funziona soltanto con i dispositivi attivati non ufficialmente, il che significa che non possono utilizzarlo i possessori di regolare contratto con AT&T, Orange etc.
E qualcuno già si domanda se Apple in realtà non stia rendendo le cose meno difficili agli hacker col preciso scopo di raggiungere l’audace obiettivo di 10 milioni di iPhone piazzati.
Teoria interessante, ma che di certo crea qualche problema al mondo business cui Apple ha recentemente strizzato l’occhio. Non fa bene alla reputazione un tredicenne che riesce in poche ore a scavalcare tutte le protezioni ed ottenere il controllo sui dati contenuti nel dispositivo, a maggior ragione se informazioni corporate riservate.
Il gioco del gatto e del topo per ora continua.
[Grazie per le segnalazioni]