Da tempo, sempre più governi e autorità Antitrust, chiedono ad Apple e Google di allentare le maglie dei loro bazaar software, così da dare più scelta agli utenti, aumentare la concorrenza e favorire l’abbassamento dei prezzi. Ma da Cupertino rispediscono l’ipotesi al mittente: permettere di scaricare app fuori da App Store sarebbe troppo rischioso, e potrebbe portare a un’impennata di malware, richieste di riscatto e truffe.
È da tempo che la UE sta studiando la questione, e spinte analoghe si vedono anche in molti altri Paesi inclusi gli Stati Uniti. L’idea è di permettere agli utenti di poter scaricare applicazioni da store alternativi anche su iOS e Android (in gergo “sideloading”), nel nome della concorrenza e del libero mercato; un po’ come avviene su macOS, in cui c’è l’App Store ufficiale ma poi si è anche liberi di utilizzare store o fonti alternative, perché l’installazione è libera. Insomma, la preoccupazione del legislatore è che le “piattaforme dominanti” possano “abusare del loro potere di mercato per danneggiare i competitor.”
Apple tuttavia, non è d’accordo, e in una lettera inviata di recente in risposta ai disegni di legge proposti al Congresso USA, si scaglia contro un’iniziativa che considera “lesiva della competizione e dell’innovazione.” Dare troppa libertà agli utenti, in altre parole, potrebbe rivelarsi un passo falso:
“Queste proposte di legge favoriscono i soggetti che si sono rivelati irresponsabili coi dati degli utenti e danno più potere a chi pratica atti illeciti, come malware, ransomware e truffe […]. Queste proposte di legge mettono l’utente a rischio concreto di violazione della privacy e della sicurezza. […] e consentirebbero a predatori e truffatori di bypassare completamente le protezioni di privacy e sicurezza di Apple. Tale elusione è resa possibile dai disegni di legge che rendono possibile il cosiddetto “sideloading” cioè l’installazione diretta del software via Internet, in modo da eludere le protezioni di privacy e sicurezza progettate da Apple, inclusa la revisione umana di ogni app e ogni aggiornamento.”
Ed è molto vero che, uscendo dai binari dell’App Store, si rischia qualcosa in più. Ma anche la concorrenza è importante, sul lungo periodo, ed è su questo che i governi stanno ragionando da anni. Insomma, si dovrà trovare una quadra, e anche se nessuna decisione è stata presa formalmente, la probabilità di vedere App Store alternativi su iOS e Android diventa sempre più probabile, almeno in alcuni paesi UE.