Nonostante le pressioni da parte degli utenti, nel nuovo Campus a “nave spaziale” che Apple sta costruendo a Cupertino non saranno previste strutture atte ad accogliere visitatori e fan. Lo ha confermato nelle scorse ore Phil Schiller in persona.
Tutto ha avuto inizio quando David Greelish, un esperto di storia del computer e presidente dell’Atlanta Historical Computing Society, ha dato il via attraverso il proprio blog ad una petizione online che spingesse Apple ad aprire le porte del nuovo Campus, magari prevedendo un museo o una galleria sulla storia della società. Di per sé l’iniziativa non ha avuto un grosso seguito (appena 41 supporter, al momento della stesura di questo post), e a dire il vero ha generato anche parecchie critiche.
La notizia però è giunta ai piani alti di Cupertino, e poco dopo Schiller ha tuonato:
“Il nostro scopo è inventare il futuro, non celebrare il passato. Altri sono più bravi di noi a collezionare, curare e mostrare oggetti storici. Non è ciò che siamo e neppure ciò che vogliamo essere.”
A giudizio di MarketWatch, tuttavia, la cosa non è fatto peregrina come sembrerebbe. È loro opinione infatti che la nuova costruzione potrebbe rappresentare “un’attrazione architettonica sia per i fedelissimi di Apple che per i passanti” e in più costituirebbe “un gesto di buona volontà nei confronti dei fan della società e dei suoi vicini di Cupertino.” E in effetti, a bene vedere, una simile trovata porterebbe alla comunità locale frotte di turisti armati di fotocamera e carta di credito, ma d’altro canto Schiller è stato perentorio: al Campus si viene per lavorare. Ogni altro scenario è semplicemente una gran perdita di tempo.