Se non fosse stato per Steve Jobs, Siri finiva su Android

Sembra incredibile, ma Siri era destinata a diventare un'esclusiva di Android. Il corso degli eventi, tuttavia, è stato modificato da Steve Jobs in persona.
Se non fosse stato per Steve Jobs, Siri finiva su Android
Sembra incredibile, ma Siri era destinata a diventare un'esclusiva di Android. Il corso degli eventi, tuttavia, è stato modificato da Steve Jobs in persona.

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Nella mente dei suoi creatori, Siri doveva diventare un sistema di intelligenza artificiale altamente integrato col Web e coi migliori fornitori di servizi online (Yelp, StubHub, Rotten Tomatoes, Wolfram Alpha e così via), in grado di ragionare ed imparare. Quel che non sapevamo, tuttavia, è che nel 2009 Verizon era sul punto di firmare un importante accordo che avrebbe fatto dell’attuale assistente virtuale di Cupertino un’esclusiva di Android.

A febbraio 2010, grossomodo tre settimane dopo il debutto di Siri come app di terze parti, il co-fondatore dell’omonima software house ha ricevuto una chiamata da un numero nascosto. Era Steve Jobs che voleva incontrarlo subito, il giorno successo. Il resto della storia emerge grazie alla ricostruzione fatta da Bianca Bosker sull’Huffington Post, in cui si legge:

“I co-fondatori si Siri sono rimasti tre ore con Jobs nella sua casa di Palo Alto per discutere il futuro dei “do engine” e le modalità con cui la gente poteva conversare con le macchine (Jobs adorava il sarcasmo di Siri). Apple ha quindi fatto seguire un certo interesse nell’acquisizione della giovane società. “Il riconoscimento vocale […] costituiva un’area che destava interesse in lui e in Scott Forstall.”

Il problema tuttavia era che anche Verizon trovava il prodotto estremamente interessante, tant’è che nel 2009, molti mesi prima dell’interessamento di Cupertino, aveva tentato di stringere un accordo con la startup per lanciare Siri su tutti i telefoni Android del gestore di lì a un anno. Le cose però, come noto, andarono diversamente:

Quando Apple subentrò nell’accordo per acquisire Siri, insistette per rendere l’assistente un’esclusiva dei dispositivi Apple, e bloccò subito l’accordo con Verizon. E nel fare ciò, ha evitato per un soffio che Siri divenisse il cavallo di battaglia dei telefoni della rivale Google

A tutt’oggi, rivela la Bosker, seppellito da qualche parte negli uffici del carrier statunitense, ci sono ancora gli spot mai rilasciati che pubblicizzano Siri come un add-on per Android. Il resto, invece, è storia.

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