Dispositivi come l’iPhone sono strumenti estremamente complessi che offrono, fin dal loro concepimento, una straordinaria quantità di funzionalità in grado di influenzare in maniera positiva il modo in cui gli utenti conducono la propria quotidianità.
Lo smartphone di Apple, indubbiamente uno dei più potenti e di semplice utilizzo tra quelli in circolazione, apre le porte ad un mare di possibilità. L’iPhone, così come l’iPad, trova il proprio spazio anche nel campo della medicina e della salute, essendo un’ottima base di partenza per lo sviluppo di accessori e strumenti come quello di Smart Vision Labs. Lo strumento in questione si chiama SVOne ed è stato sviluppato per eseguire esami di optometria.
La startup, con sede a New York, è stata fondata da Yaopeng Zhou e Marc Albanese, ricercatori nel campo delle biotecnologie che hanno collaborato nello sviluppo di un oftalmoscopio laser attraverso un programma del Schepens Eye Research Institute e della Boston University.
L’SVOne non è il primo dispositivo dedicato alla vista che sfrutta le capacità computazionali dell’iPhone e come altri – ad esempio EyeGo – il suo scopo è quello di rendere più immediato e soprattutto attuabile in ogni situazione, un esame che altrimenti richiederebbe strumentazioni consistenti.
Il dispositivo di Zhou ed Albanese è un autorefrattometro ultra-portatile che sfrutta la fotocamera dell’iPhone per ultimare le rilevazioni ed è in grado di operare per 56 ore di rifrazione continua con una sola carica. Questo consente agli operatori di portare il refrattometro ovunque e fare prescrizioni con un costo decisamente ridotto.
I due sviluppatori, intervistati da 9to5mac, sono stati in grado di condurre un test sul campo ad Haiti dove, in un villaggio rurale, assieme ad altri 16 volontari hanno esaminato una comunità di 250 persone nello spazio di 6 ore.