Sondaggio: Apple vs. Adobe - da che parte state?

Sondaggio: Apple vs. Adobe - da che parte state?


In seguito alla modifica di Apple della sezione 3.3.1 del proprio iPhone Developer Program License Agreement, si è ormai aperta una crepa di immagine per Apple, che vede Adobe come l’azienda più danneggiata da tale decisione. Tale crepa ha letteralmente diviso in due l’opinione degli utenti.

Vi chiediamo di esprimere se siete favorevoli o contrari alla politica che Apple ha intrapreso in questa vicenda. In particolare, vi chiediamo se pensate che l’azienda di Cupertino abbia agito correttamente oppure no. Per dovere di cronaca, ho riassunto la storia in pochi passi, la trovate dopo il salto.


Tutto inizia il 10 aprile 2010, dopo la presentazione di iPhone OS 4.0, si scopre che Apple ha silenziosamente cambiato la sezione 3.3.1 del contratto con gli sviluppatori. Tale cambiamento introduce il divieto di sviluppare applicazioni avvalendosi di cross-compilatori, in altri termini è necessario utilizzare solo gli strumenti di coding Apple. Diventano immediatamente irregolari tool quali Unity3D, MonoTouch ma soprattutto la piattaforma Flash-to-iPhone di Adobe.

Pochi minuti dopo, la notizia giunge in ogni angolo del mondo, compresi gli uffici di Adobe. Lee Brimelow, a titolo personale, scrive una lettera dai toni accesi sul proprio blog indirizzata alla Apple. Il giorno dopo Steve Jobs risponde, tramite email, alla critiche sia di Brimelow che di Gruber. La risposta del CEO di Adobe arriva il giorno seguente dichiarando che “Apple produce un danno per i consumatori”. La vicenda diventa ormai seria e a sorpresa, dopo alcuni rumor circa una possibile azione legale di Adobe, arriva la notizia della resa di Adobe: l’azienda abbandona la piattaforma iPhone OS.

Tutto è bene quel che finisce bene: assolutamente no! Trudy Muller, portavoce Apple, rispondendo a Mike Chambers lo definisce duro di comprendonio poiché non capirebbe che “sono HTML5, CSS, JavaScript e H.264 ad essere aperti, non Flash”. Steve Jobs pubblica sul sito ufficiale dell’azienda una lettera aperta riguardo a ciò che pensa dell’intera questione. Alla lettera seguono le dichiarazioni del CEO di Adobe, Shantanu Narayen, riferite direttamente al Wall Street Journal. Siamo al 30 aprile 2010.

Cominciano a circolare indiscrezioni secondo le quali Adobe starebbe riscrivendo per intero l’applicazione Wired per iPad (era generata con il loro cross-compiler) e dopo arriva lapidaria la notizia che il Dipartimento di Giustizia americano ed il Federal Trade Commission stanno decidendo su chi debba intervenire per far luce sulla vicenda: Apple sarà interrogata dall’anti-trust. Poche ore fa arriva la notizia del Wall Street Journal secondo la quale Apple potrebbe schivare l’inchiesta modificando ancora i termini del contratto con gli sviluppatori.

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