iOS è il sistema operativo in uso sui dispositivi mobile Apple, tra cui iPhone, iPad e iPod Touch. Questa soluzione non è invece impiegata su Apple Watch e Apple TV, dove rispettivamente il gruppo di Cupertino ha fatto ricorso a watchOS e tvOS. Con l’arrivo di iOS 13, inoltre, la società californiana ha introdotto iPadOS, una declinazione di iOS con delle feature specifiche per i tablet a marchio mela.
iOS ha segnato la rivoluzione mobile, poiché ha incarnato a livello software tutto quel che iPhone ha determinato in ambito hardware: l’accoppiata tra sistema operativo e smartphone ha introdotto il mondo delle app, laddove i telefoni erano al massimo arricchiti di funzionalità multimediali, e ha dato il via a un cambio epocale nel modo di intendere l’informatica e la connettività in mobilità.
iOS: evoluzione e novità
iOS 14: una vera rivoluzione
Annunciato durante il WWDC 2020, iOS 14 è la nuova e attesa versione del sistema operativo per iPhone. Il sistema operativo segna un taglio netto con il passato, introducendo tante novità che puntano a cambiare il modo in cui gli utenti utilizzano iPhone.
iOS 13 e iPadOS: arriva la Dark Mode
Con il lancio dei suoi nuovi sistemi operativi mobile durante la WWDC 2019, Apple ha deciso di separare il percorso di iPhone e iPad, presentando iOS 13 e iPadOS. Quest’ultimo non è altro che una declinazione di iOS 13 specifica per i tablet del gruppo, dotata di funzionalità che rendono più comodo lo schermo ampio di questi device.
La grande novità di iOS 13 e di iPadOS è l’introduzione della Dark Mode, già inclusa nel 2018 in macOS Mojave. Grazie a questa modalità, del tutto facoltativa per l’utente, si potrà optare per un’interfaccia scura per il sistema operativo, dallo sfondo nero e dalle scritte bianche, con menu azzurri. La Dark Mode promette di ridurre l’affaticamento della vista, soprattutto in condizioni di scarsa illuminazione, e di risparmiare i consumi della batteria data la necessità di una minore retroilluminazione. Segue quindi un miglioramento importante delle performance, già molto elevate con il precedente iOS 12, una release che ha letteralmente resuscitato vecchi device. iOS 13 può raggiungere anche il 30% di velocità in più, con apertura delle applicazioni due volte più veloci, nonché aggiornamenti dalla dimensione del 60% più ridotta.
Completano la dotazione di iOS 13 novità relative alla gestione della luce nella fotocamera per la modalità Ritratto, delle Mappe completamente ridisegnate e con la possibilità di visitare virtualmente i luoghi in 3D, un’app Promemoria riprogettata, una nuove voce per Siri e molto altro ancora. Particolare attenzione è stata prestata per Apple alla privacy: viene infatti introdotto “Sign-in with Apple”, che permette di collegarsi a servizi terzi senza fornire informazioni personali e usando alias per la propria mail, mentre le attività di HomeKit sul cloud e sui router vengono sottoposte a crittografia.
iPadOS si differenzia dalla versione per iPhone grazie all’introduzione di widget nella schermata di Home, a nuove possibilità di visualizzazione sia in Side View che in Split View – quest’ultima capace di contenere due finestre della stessa applicazione – nuove gesture per la creazione dei testi, il supporto di archiviazione esterna per la lettura dei file e molto altro ancora. In abbinato a macOS Catalina, iPad può essere usato anche come secondo schermo o come strumento di disegno grafico tramite Apple Pencil.
iOS 12: velocità anche per i vecchi device
iOS 12 è il sistema operativo per iPhone, iPad e iPod Touch presentato da Apple nel corso della WWDC 2018. L’aggiornamento nasce come evoluzione del precedente iOS 11, tanto da esserne più un perfezionamento che un sistema operativo completamente rinnovato, con un focus rivolto soprattutto alle performance. iOS 12, oltre a essere compatibile con tutti i dispositivi già abilitati dal suo predecessore, rinnova infatti la gestione della CPU per garantire maggiore velocità anche sui vecchi iDevice. Questo modificando la risposta del processore stesso ai picchi di carico, portandoli al massimo solo quando davvero servono all’utente. Una scelta che si traduce in una maggiore rapidità, con la fotocamera in grado di avviarsi con una riduzione del 70% delle sue normali tempistiche, nonché un 50% di reattività maggiore quando si scrive.
Oltre a un focus su ARKit, per i possessori di iPhone X e successivi iOS 12 introduce delle nuove Animoji, quali il koala, la tigre, il fantasma e il tirannosauro. Non è però tutto, poiché arrivano anche le Memoji: delle simpatiche faccine realizzate in base alle fattezze, fisiche o ideali, dell’utente. Nel mentre, FaceTime viene abilitato alle chiamate di gruppo: può infatti supportare fino a 42 persone alla volta.
Spazio a miglioramenti anche per l’assistente vocale Siri, con l’arrivo delle cosiddette scorciatoie, ovvero le Siri Shortcuts. Siri, grazie all’intelligenza artificiale, può suggerire all’utente azioni al momento giusto, ad esempio consigliare un caffè o ricordare una sessione di allenamento. Le Shortcuts possono essere anche personalizzate o, ancora, inserite nelle applicazioni di terze parti grazie alle apposite API. Completano la dotazione dei miglioramenti per la visualizzazione delle Foto, la funzione Non Disturbare quando si è impegnati, il raggruppamento delle notifiche, l’abilitazione di Tempo di Utilizzo per monitorare l’uso dei device, le feature anti-tracking per la privacy su Safari e una grafica rinnovata per alcune app di sistema, come Books.
iOS 11
iOS 11 è sistema operativo mobile presentato da Apple nel corso della WWDC 2017. L’aggiornamento si configura come la prosecuzione del percorso già inaugurato con iOS 10, a cui si aggiungono importanti novità. A partire dal Centro di Controllo, completamente riprogettato, affinché rimanga su una pagina sola e sia più semplice da consultare.
iOS 11 introduce anche un grande redesign di App Store: il negozio per le applicazioni diventa più simile ad Apple Music, con grandi tab per la presentazione dei singoli titoli, nonché una nuova sezione: Today. Quest’ultima nasce per presentare al meglio le novità del periodo, nonché i titoli che potrebbero essere affini ai propri interessi, in modo semplice e veloce.
iOS 11 svela anche delle migliorie per iPad e iPad Pro. In modalità landscape il dock viene ridisegnato, affinché sia più accessibile nella fase di multitasking. Ancora, le applicazioni aperte sono mostrate in un’unica finestra e, fatto non da poco, viene introdotta l’applicazione Files, una sorta di file manager sia per i documenti salvati sul dispositivo che per quelli ospitati da servizi cloud terzi. Allo stesso modo, viene abilitato il drag and drop per rendere facile lo spostamento dei contenuti da un’applicazione all’altra, senza quindi ricorrere al classico copia-incolla.
Il sistema operativo lavora anche sul fronte delle performance: viene infatti lanciato Metal 2, per delle elaborazioni grafiche ancora più efficienti, nonché ARKit, il kit per gli sviluppatori affinché possano elaborare facilmente software dedicato alla realtà aumentata. Apple Pay, infine, vede l’abilitazione dei pagamenti person-to-person tramite iMessage.
iOS 10
iOS 10 è stato presentato nel corso della WWDC 2016 e, come decimo aggiornamento del sistema operativo mobile, ha introdotto alcune interessanti novità. A partire dal supporto a 3D Touch per gli iPhone compatibili, quali iPhone 6S e iPhone 7, quest’ultimo lanciato nel settembre dello stesso anno.
Vengono quindi introdotte nuove emoji, nonché una versione completamente rivoluzionata di iMessage, il servizio di messaggistica targato mela morsicata. Il sistema supporta messaggi dinamici, disegni, sticker, scrittura a mano e molto altro ancora. Contestualmente viene lanciato HomeKit, e l’applicazione Home, per gestire i dispositivi della smart home, mentre Siri amplia le proprie funzioni grazie ad API di integrazioni con le terze parti. Su iPad, nel frattempo, sbarca Swift Playgrounds: per imparare a progettare con il linguaggio Swift in modo semplice e veloce.
iOS 10 è l’ultimo sistema operativo di Apple a supportare le applicazioni in 32 bit: da iOS 11, infatti, solo quelle a 64 bit possono essere usate.
iOS 9: evoluzione e praticità
iOS 9 è il sistema operativo mobile di Apple lanciato nel corso della WWDC 2015, nato come prosecuzione del percorso già tracciato da iOS 8. L’aggiornamento si concentra soprattutto sul miglioramento delle performance, nonché su alcuni piccoli miglioramenti, quali al Centro di Controllo e al Centro Notifiche.
iOS 9, tuttavia, si è rivelato decisamente importante per l’introduzione di alcune funzioni contestuali e relative alle abitudini dell’utente, grazie anche all’integrazione con Siri e alla più efficiente gestione dei co-processori di movimento. Ad esempio, iOS 9 può suggerire a playlist corretta durante il workout, apprendendo dalle consuetudini del proprietario del dispositivo, nonché regolare il consumo di batteria a seconda dei momenti di maggiore probabilità d’utilizzo durante la giornata. Viene quindi introdotto un redesign per Apple Music, nonché il comando Hey Siri per alcuni modelli senza collegare il device alla rete elettrica.
iOS 8: minimal e integrato
iOS 8, un sistema operativo lanciato da Apple durante la WWDC 2014, si inserisce sul percorso del suo predecessore migliorandone ultimamente le caratteristiche. A partire da una perfetta integrazione con il suo corrispettivo su laptop e desktop: OS X Yosemite. Dispositivi portatili e Mac si fondono in un’unica entità, grazie a Continuity e Handoff. Si tratta di sistemi che non solo permettono di sincronizzare automaticamente i file fra le due piattaforme, garantendo così la possibilità di incominciare un lavoro su iPad e di concluderlo su iMac, ma anche di rendere smartphone e computer un’entità sola. Da iOS 8, infatti, è possibile ricevere chiamate sul Mac, nonché utilizzare il proprio iPhone come rapido hotspot a configurazione zero: il tutto, semplicemente avvicinandolo al proprio laptop o desktop. Non finisce qui: App Store viene ulteriormente migliorato con l’introduzione di nuovi controlli parentali, iMessage acquista la possibilità di condividere gruppi e file audio, il Centro Notifiche diventa ancora più efficiente. Nel mentre, i consumatori possono scaricare e installare la tastiera di loro preferenza, caricare qualsiasi tipo di file sulla nuvola con iCloud Drive, approfittare delle feature di monitoraggio e fitness dell’applicazione Health e molto altro ancora.
La grande novità è, tuttavia, a livello di programmazione. Apple ha infatti introdotto un nuovo linguaggio, Swift, molto veloce e intuitivo. Nel frattempo, la nuova architettura Metal permette di eliminare i colli di bottiglia tra software ed elaborazione grafica, rendendo così iPhone e iPad degli strumenti compatibili anche con del gaming abbastanza avido a livello di GPU.
iOS 7: trionfa il flat design
Con l’arrivo del 2013, l’abbandono di Scott Forstall e la necessità di svecchiare il sistema operativo, arriva la prima rivoluzione epocale di iOS. La società di Cupertino, con Jonathan Ive nell’inedito ruolo di consulente software, celebra i funerali dello scheumorfismo per abbracciare pienamente il flat design. Gli schermi di iPhone, iPad e iPod Touch diventano minimal, accompagnati da tinte pastello nonché da finestre in semitrasparenza, affinché l’utente possa mantenere tutto sempre sotto controllo. Il tutto anche accompagnato da effetti grafici parallasse, per rimandare l’idea di profondità della schermata di home, pronta a orientarsi in direzione dello sguardo dell’utente. Ogni elemento, ogni icona, si modifica fino a raggiungere la sua essenzialità: una scelta stilistica motivata dalla constatazione di come l’utente, ormai ben inserito nel mobile, non abbia più bisogno di veder perfettamente riprodotta la realtà per comprendere le funzioni del dispositivo.
Tra le peculiarità di iOS 7 da citare, oltre alla grafica, anche un rinnovato multitasking, nuove voci e nuovi look per Siri, l’arrivo di un Centro Notifiche onnicomprensivo per ogni necessità dell’utente e, non ultimo, un Control Center a scorrimento nella schermata di home. Un utile espediente per gestire le opzioni più comuni, dalla riproduzione musicale alla luminosità, senza passare dal menu “Generali” delle impostazioni.
La storia di iOS
Dal primo iPhone a iPhone OS 4.2.0
La storia di iPhone OS, o iOS che dir si voglia, nasce in concomitanza con il lancio del primissimo iPhone. Presentato da Steve Jobs il 9 gennaio 2007 al Macworld Conference & Expo di San Francisco, lo smartphone sorprese pubblico e critica per la sua portata rivoluzionaria rispetto ad altri prodotti presenti sul mercato. Nessuna tastiera fisica, per un dispositivo completamente gestito da uno schermo touchscreen capacitivo, con un sistema operativo perfetta sintesi delle esigenze di telefono ed SMS, ma anche evoluzione dei classici iPod e strumento di profondo intrattenimento. Il device cambiò tutto il mondo dei telefoni cellulari, dando anche la spinta alla controparte Android, così fu anche per il suo sistema operativo: iPhone OS 1.0. Quest’ultimo venne rilasciato agli sviluppatori con un’apposita SDK il 6 marzo del 2008.
L’impianto di iPhone OS è nato come fortemente scheumorfico. Questo vuol dire che ogni parte dell’interfaccia, da un semplice tasto di conferma a un’icona, si è preposta di riprodurre alla perfezione elementi già esistenti nel reale. Basti pensare alla classica applicazione del Note, con tanto di strappi in rilievo per riprodurre l’effetto della carta stropicciata. Ai tempi questa scelta grafica fu molto funzionale alla distribuzione del sistema operativo e dei dispositivi collegati: l’utente non è stato costretto a imparare scomodi comandi o adattarsi a menu misteriosi, poiché lo schermo del telefono riproduceva in gran parte elementi immediatamente comprensibili.
iPhone OS 2.0 arriva un anno più tardi, l’11 luglio del 2008, in occasione del lancio di iPhone 3G. Il sistema operativo ebbe una portata rivoluzionaria, poiché porto con sé l’arrivo di App Store: da questo momento, tutti i possessori di un iPhone hanno cominciato a scaricare un numero infinito di applicazioni, per trasformare il loro smartphone in qualsiasi oggetto desiderassero, da una piattaforma di gaming a un ebook reader, da un navigatore stradale a uno schermo cinematografico da taschino. Il 17 luglio del 2009, invece, viene presentato iPhone OS 3.0: migliora la parte telefonica e la messaggistica, con la piena compatibilità agli MMS, e finalmente introduce le funzioni di copia-incolla. Arriva però la prima brutta notizia per i possessori del primo iPhone e del primo iPod Touch: alcune delle funzioni, infatti, non risultavano compatibili con i modelli più vecchi.
Nel 2010, con la presentazione del primissimo iPad nel febbraio dello stesso anno, iPhone OS subì un’iniziale separazione: da un lato telefoni e riproduttori musicali, dall’altro i tablet. Con il successivo lancio di iPhone OS 4, nell’estate successiva, i sistemi operativi sono però stati riunificati. È sempre di quell’estate, tuttavia, l’ennesima rivoluzione targata Cupertino.
Da iOS 4.2.1 a iOS 6: tramonta lo scheumorfismo
A partire dalla versione 4.2.1, iPhone OS diventa semplicemente iOS, il sistema operativo così come lo si identifica tutt’oggi. Introdotto nel giugno del 2010 e reso disponibile per il download il successivo autunno, l’aggiornamento porta con sé interessanti novità, tra cui il multitasking, le chiamate FaceTime e iBooks. È però l’inizio del declino dello scheumorfismo, in favore di un minimalismo che arriverà un paio di anni più tardi.
iOS 5 viene presentato alla WWDC del giugno 2011, per una distribuzione ai consumatori nel successivo autunno. Questa versione del sistema operativo rappresenta uno dei più sostanziali upgrade sin dagli esordi, tanto da lasciar intravedere quello che iOS diverrà pochi anni più tardi. Tra le innovazioni, la possibilità di sincronizzazione wireless con il computer, l’arrivo di iCloud, un nuovo sistema di notifiche, piccoli miglioramenti di Apple Store e la rivoluzione di Siri, l’assistente vocale tutto fare. iOS 6 prosegue su questa linea, diventando l’ultimo prodotto scheumorfico distribuito dalla Mela. Presentato a giugno del 2012 e distribuito sempre in autunno, comporta lo sbarco di Siri anche in Italia, l’integrazione di Facebook in ogni ambito del sistema operativo, iMessage, piccole novità grafiche e un servizio di mappe completamente rinnovato, in sostituzione a Google Maps. Proprio le mappe generarono diversi dubbi fra critici e utenti, poiché la prima edizione venne coinvolta da errori, talvolta anche grossolani. Un fatto di cui Tim Cook si scusò pubblicamente e che comportò, invece, l’allontanamento di Scott Forstall dall’azienda.