Forbes ha pubblicato un lungo ritratto di Dropbox, lasciando raccontare a uno dei due fondatori – Drew Houston – del suo incontro con Steve Jobs. Era il dicembre del 2009, Dropbox esisteva dal 2007 e a Cupertino si pensava a un’acquisizione. Jobs voleva portarsi a casa la “scatola”, ma Houston e Ferdowsi – l’altro fondatore di Dropbox – non erano d’accordo. Nell’incontro Jobs – Houston ci sono un paio di note di colore carine da ricordare, ma soprattutto una frase che suona quasi come una sentenza:
Nel dicembre 2009 Jobs propose un incontro nel suo ufficio di Cupertino a Houston e Arash Ferdowsi. “Voglio dire, cacchio, Steve Jobs” (in originale friggin’, ndt) ricorda Houston, oggi ventottenne. “Come fai a prepararti a una cosa del genere?”. Quando Houston tirò fuori il portatile per mostrare una demo, Steve, in jeans e dolcevita nera lo fermò con gentilezza “So quel che fate”. (…) Jobs aveva capito che Dropbox poteva diventare un asset fondamentale per Apple. Ma Houston deluse le attese di Jobs: era determinato a costruire una società sua e non aveva intenzione di vendere, chiunque fosse l’acquirente (e Houston considerava Jobs il suo idolo) o qualunque fosse cifra (…) “Disse che eravamo una feature, non un prodotto” ricorda Houston
Al WWDC del 6 giugno 2011 arrivò poi iCloud. Ma Dropbox è una feature o un prodotto stand alone? Bella domanda, che si sono posti anche in uno dei blog di Forbes – risposta non molto ottimista nel titolo: “How Dropbox will die” – e su Downloadblog.