Molti utenti se ne erano già accorti acquistando un nuovo MacBook Pro con drive SSD. Nei modelli da 13″, ci sono avvisaglie dell’imminente implementazione di TRIM in Mac OS X, una tecnologia in grado di migliorare sulla carta le prestazioni di un’unità a stato solido.
In buona sostanza, mentre i File System dei moderni Sistemi Operativi conoscono sempre la lista dei blocchi del disco liberi o occupati dai dati, il controller SSD no. Invece TRIM:
“attualmente informa il controllore dello spazio non usato, permettendo al controllore di gestire costantemente le risorse per una migliore performance.”
I drive di vecchia generazione tendevano infatti a diminuire percettibilmente le prestazioni a mano a mano che si riempivano di dati, questo perché i File System non cancellano effettivamente i dati quando non servono, ma si limitano a segnalarli semplicemente come liberi: immettere nuove informazioni significa dover prima cancellare le precedenti. In futuro, TRIM permetterà di ottenere sempre la velocità di lettura/scrittura massima possibile a prescindere dalla saturazione del disco.
Fin’ora, tale supporto è stato ufficialmente implementato in modo completo soltanto in Windows 7 e in Windows Server 2008, e solo parzialmente nel Kernel Linux 2.6.28. Ora, però, pare che Apple stia lavorando sulla questione e, almeno l’entry level della linea di portatili professionali della mela lo conferma (niente del genere figura nel System Profiler dei modelli basati su Core i5 o i7). Considerata l’importanza che tale tecnologia rivestirà nel futuro dello storage su SSD, è rassicurante sapere che qualcosa si muove in questo senso in quei di Cupertino.
[Via AnandTech]