Se i commenti a caldo di giornalisti e analisti in seguito alla presentazione della beta di iPhone OS 3.0 sono stati letteralmente entusiastici, curiosamente è proprio dagli sviluppatori che giunge un cauto ottimismo. Sebbene riconoscano l’importanza dell’aggiornamento, restano ancora dubbi da dissipare e questioni da dirimere.
Se è vero che gli sviluppatori interpellati da Macworld potranno avvalersi di connessione peer-to-peer, vendite all’interno dell’applicazione, integrazione con le mappe di Google e così via, è anche vero poco si sa su *come* queste caratteristiche verranno implementate. Ad esempio, ci si chiede se gli add-on saranno acquistabili anche su iTunes Store o se se risulteranno visibili solo all’interno dell’applicazione.
Inoltre, resta sempre in sospeso l’annosa questione della trasparenza. E sebbene Apple abbia dichiarato che su 25.000 applicazioni presenti su App Store ben il 98% sono state accettate entro una settimana dall’invio, dall’altro gli sviluppatori continuano a chiedere che Apple renda più trasparente il processo di approvazione:
Apple ha ancora problemi con l’opacità del processo di valutazione dell’App Store e le linee guida della presentazione delle applicazioni. Se non lo risolvono, questo problema potrebbe uccidere la piattaforma.
Tuttavia, gli sviluppatori riconoscono che per molti di loro il nuovo modello introdotto non sia soltanto una nuova fonte di introiti, ma una piccola manna. Molti sviluppatori indipendenti senza sufficiente visibilità che sono stati messi alle strette della caduta generalizzata dei prezzi su App Store, ora possono trovare un modo di integrare le entrate e di continuare a produrre software per iPhone.
Di certo non appena il firmware 3.0 verrà rilasciato quest’estate, assisteremo ad un’ondata di nuove, eccezionali applicazioni. E questa, se non altro, è una bella notizia per i consumatori.