Stando ad alcune recenti ricerche riportate dal Wall Street Journal, gli sviluppatori iPhone starebbero concentrandosi sempre più su applicazioni di tipo business, tanto a pagamento che gratuite. Termina un’epoca fatta principalmente di giochini a 0,99€, di trovaristoranti e di tutta quella montagna di software destinata all’utente comune.
Secondo Shiv Bakhshi, analista presso la società di ricerca e consulenza Mobile Perspectives, lo sviluppo software su piattaforma iPhone ed iPod touch sta spostando lentamente il proprio fulcro dai giochi e dall’intrattenimento all’ufficio in mobilità. Il motivo è che iPhone attrae sempre di più gli impiegati delle piccole società, soprattutto quelle con meno di 99 dipendenti, ma ha scarso ascendente su quelle più grandi, dove i cauti dipartimenti IT impongono restrizioni pesanti sul software e l’hardware che è possibile usare. Curiosamente invece, affermano alla Nielsen, le società molto grandi (con più di 10.000 dipendenti) sono più prone a sperimentare l’iPhone nella propria infrastruttura, principalmente perché hanno più risorse a propria disposizione.
Con un catalogo di ben 65.000 applicazioni, ed un incremento del 30% degli iscritti al programma sviluppatori, pare che durante il primo trimestre del 2009 App Store fosse differenziato al 50% e 50% in applicazioni business e consumer; ma già nel secondo trimestre, il rapporto sarebbe passato al 70% delle applicazioni business contro il 30% di quelle consumer.
Calano del 10% sul totale i giochi ed anche le applicazioni musicali, mentre previsioni del tempo, sport e fotografia restano cristallizzati senza alcuna novità di rilievo. Ben più interessante, invece, la nascita di software rivolti esplicitamente ad imprenditori, agenti immobiliari e sviluppatori, come House Hunter per cercare le case in vendita, SenseApp per monitorare le entrate Google Adsense o Bid Estimates, per produrre preventivi al volo.