T-Mobile: "iPhone e sovvenzioni carrier non indispensabili"

Il CEO di T-Mobile parla di iPhone, ritenuto non più indispensabile come un tempo, e della necessità di tagliare i sussidi sugli smartphone.
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Il CEO di T-Mobile parla di iPhone, ritenuto non più indispensabile come un tempo, e della necessità di tagliare i sussidi sugli smartphone.

Secondo il CEO di T-Mobile Cole Brodman, è ora di farla finita con le sovvenzioni dei carrier telefonici. Durante il GeekWire Summit di Seattle ha infatti sostenuto la necessità di rivedere i modelli di commercializzazione adottati sinora, così da continuare a rendere profittevole il mercato per tutti. E, parlando di iPhone, afferma senza mezzi termini che non è più indispensabile possederlo nel proprio arsenale per sopravvivere sul mercato.

Sarà che l’iPhone logora chi non ce l’ha, fatto sta che secondo Brodman la politica dei telefoni a prezzi stracciati è sbagliata nelle fondamenta: avrebbe infatti creato una concorrenza sleale e soprattutto avrebbe abituato gli utenti a “una completa svalutazione” dell’hardware. E’ impensabile, sostiene, che che gli utenti cambino ogni due anni o anche meno un dispositivo che costa svariate centinaia di dollari.

Già, perché quando devono mettere mano al proprio portafoglio, i consumatori USA “preferiscono quasi sempre il telefono meno costoso al piano telefonico migliore.” Negli altri paesi, invece, le cose vanno in modo nettamente diverso. Da noi, per esempio, storicamente refrattari a contratti e legacci legali, è molto comune acquistare il telefono a prezzo pieno così da poterlo utilizzare con tutti i gestori senza vincoli o penalità.

Ciò che sorprende dell’intervento di Brodman è la nuova visione della società, secondo cui l’iPhone non è più necessario alla sopravvivenza dei carrier. Esiterebbero infatti “fantastiche alternative”, e c’è sempre la possibilità che Android, Windows Phone e BlackBerry producano qualcosa di migliore nel tempo:

Credo che questi dispositivi -a prescindere che si tratti dell’esperienza con le app, del network o del dispositivo stesso- facciano alcune cose alla stregua dell’iPhone, e molte altre persino meglio. Quindi ritengo che la nostra strategia possa rivelarsi di successo.

Intanto però continuano a perdere clienti, e senza l’aiuto di Apple, che invece mostra i tablet concorrenti sul palco dello Yerba Buena come pessimo esempio di prodotto consumer. La conclusione, benché interessata, appare tuttavia ragionevole:

Non credo che sia sano, francamente, che esista il dominio di un solo OS nell’industria. Per questo ritengo sia doveroso guardare con fiducia a Windows e sperare che segua un ecosistema di applicazioni; questo, credo, aiuterebbe davvero a ripristinare l’equilibrio dell’industria nel suo complesso.

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