Siri è l’assistente vocale intelligente che Apple ha inserito nelle ultime versioni di iOS. Da poco uscito nella sua versione italiana, Siri si sta diffondendo in tutto il mondo, supportando ormai il riconoscimento vocale in più di 10 lingue diverse.
Apple sta cercando di depositare un brevetto per far sua questa tecnologia, malgrado che il riconoscimento e la sintesi vocale siano in uso su vari dispositivi portatili da numerosi anni, oltre ad essere un attivo campo di ricerca scientifica.
Apple ha quindi, nel giugno 2012, depositato presso l’ufficio brevetti statunitense una richiesta lunga 51 pagine, nella quale descrive il suo “Assistente Intelligente Automatico”. Il documento dettaglia un sistema che “dialoghi con l’utente in un modo che sia alla volta integrato, conversativo e naturale, che invochi servizi esterni per ottenere, quando necessario, informazione o per effettuare azioni diverse“. Vengono inoltre elencati tutti i servizi che Siri può offrire e per i quali Apple chiede il brevetto.
Di brevetti sul riconoscimento vocale ve ne sono a centinaia. Quello che Apple cerca qui di brevettare è l’accesso a servizi online attraverso frasi in linguaggio naturale. Difficile che questa richiesta venga accettata, malgrado la popolarità di Siri, proprio perché sistemi del genere ne esistono già da anni. Un esempio è il brevetto alla base dello Xiao i Robot, un sistema di sintesi e intelligenza vocale simile a Siri che la Zhi Zhen Internet Technology di Shanghai ha registrato nel 2004 e che ora sventola sotto al naso di Apple, che iniziò a sviluppare questa tecnologia solo nel 2006.
Via | AppleInsider