Institutional Shareholder Services, una società statunitense di consulenza finanziaria si è opposta all’approvazione del bonus da 99 milioni di dollari in favore di Tim Cook per i risultati fiscali ottenuti nel 2021.
A dieci anni abbondanti dalla prima decade di amministrazione di Apple, Tim Cook è finito sulla graticola. Un importante gruppo di consulenza per azionisti si è infatti apertamente schierato contro il bonus milionario per l’iCEO.
In una lettera ai clienti, Institutional Shareholder Services ha scritto infatti che esiste una “preoccupazione significativa” riguardo al premio retributivo di 99 milioni di dollari che dovrà essere approvato dall’assemblea annuale della società, in programma il prossimo 4 marzo. L’ultima volta che ISS si era espressa così duramente contro un bonus risale al 2015.
La metà del premio 2020, si legge, non è collegata a criteri di performance come l’apprezzamento delle azioni Apple; inoltre, c’è anche un’altra questione: se il premio venisse approvato, Tim Cook (di 61 anni) continuerebbe a percepirlo anche se andasse in pensione.
“La raccomandazione di bocciatura di ISS” spiega il Financial Times, “giunge dopo un numero record di società S&P 500 hanno fallito nel raggranellare il 50% del supporto per un voto favorevole ai meeting annuali.”
Apple non ha risposto ufficialmente a tali dichiarazioni, ma solo un mese fa si esprimeva così in un comunicato stampa:
Il 2021 ha segnato il decimo anniversario della guida di Tim Cook come CEO. È stata una decade incredibile per Apple e nel 2021 a Cook è stato garantito un premio di equità per la prima volta dalla promozione a CEO ad agosto 2011. La struttura di questo premio è maggiormente allineata alle performance e agli RSU a tempo riconosciuti ad altri alti dirigenti, laddove l’ammontare costituisce un riconoscimento della sua eccezionale leadership e risulta commisurato alla grandezza, prestazioni e redditività che Apple ha raggiunto durante la sua guida.