Trump intende abbattere il programma di tutela degli studenti transgender nelle scuole pubbliche; e Tim Cook ha alzato di nuovo la voce.
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Siamo sinceri: mai avremmo pensato di toccare questo argomento sulle pagine di Melablog, ma immaginiamo che l’amministrazione Trump ci abituerà presto a questo tipo di notizie. Obama aveva voluto una direttiva che permettesse agli studenti transgender di scegliere il bagno non in base al certificato di nascita -avete presente: maschio o femmina- ma secondo la propria identità di genere. “Una scuola,” si legge nel testo, “non può imporre a studenti transgender di utilizzare strutture incompatibili con la loro identità di genere o di utilizzare strutture individuali quando gli altri studenti non sono tenuti a farlo.” Chiunque, in altre parole, ha diritto di determinare la propria identità di genere secondo natura e non di vedersela imposta per legge.
Fu una battaglia per i diritti civili che non mancò di destare sorpresa, e soprattutto l’ostilità degli stati a traino repubblicano; e ora il neo-eletto presidente Trump ha già annunciato che intende smantellare l’impianto della direttiva. Per tutta risposta, Tim Cook ha ribadito l’impegno di Apple nel difendere le persone da stigma sociale e discriminazione:
Apple crede che ognuno meriti l’opportunità di prosperare in un ambiente privo di stigma sociale e discriminazione. Supportiamo qualunque sforzo volto ad una maggiore accettazione, non minore; e riteniamo fortemente che gli studenti transgender dovrebbero essere trattati come eguali. Discordiamo con qualunque forza intenda limitare o rescindere i loro diritti e le protezioni.
Non è la prima volta che Cook si pone di traverso a Trump su questioni di ampio respiro. Solo poche settimane fa, lo scontro avvenne sul terreno dell’immigrazione. La partita ò tutt’ora aperta.