Durante l’annuncio dedicato agli ultimi risultati fiscali, Tim Cook si è soffermato sulla questione delle controversie legali in materia di brevetti. Come quella con Samsung, avviata alla risoluzione extra-giudiziale, o peggio ancora quella con Motorola, che invece ha portato al blocco dei servizi Push in Germania. Non sorprende quindi che affermi di aver sempre odiato il confronto in Tribunale.
Interrogato sulla faccenda, Tim Cook ha risposto con sincerità:
Ho sempre odiato le controversie e continuo a odiarle. Vorremmo solo che la gente inventasse da sé la propria roba.
Un cambio di rotta piuttosto evidente rispetto alla combattività cui eravamo abituati nell’era Jobs. Risale solo al 2010 la famosa -e rancorosa- dichiarazione di guerra scagliata contro Google:
Fosse anche l’ultima cosa che faccio, spenderò ogni penny dei 40 miliardi di dollari di Apple depositati in banca per raddrizzare questo torto. Distruggerò Android, perché è un prodotto rubato.
Di tutt’altro avviso il neo-CEO, che invece preferirebbe di gran lunga “mediare piuttosto che dar battaglia.” Ovviamente, a Cupertino non si aspettano certo di assurgere al ruolo di unici inventori per il mondo, ma solo di dissuadere i competitor dall’invadere i medesimi segmenti di mercato con innovazioni -per dir così- ispirate alle tecnologie con la mela.
Cook, insomma, non intende perdere più tempo del dovuto in battaglie deleterie; gli sforzi sono concentrati tutti per restare sulla cresta dell’onda high-tech. Il resto, sembra suggerire, è solo rumore e contrattempo.