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Mentre in giro per il mondo c’è chi si schiera dall’uno o dall’altro lato della disputa, quella tra Apple e l’FBI sta diventando una vera e propria battaglia. Di fronte alla richiesta delle autorità di aiutare nel tentativo di penetrare all’interno della crittografia dell’iPhone 5c appartenente al killer di San Bernardino, la società di Cupertino ha ribadito oggi il proprio no, esprimendolo con una nuova lettera di Tim Cook ai dipendenti. Eccone i punti salienti:
“Come individui e come società, non abbiamo né tolleranza né simpatia per i terroristi. Quando essi commettono atti indicibili come l’attacco tragico a San Bernardino, lavoriamo per aiutare le autorità a cercare giustizia per le vittime. Ed è esattamente ciò che abbiamo fatto. Questo caso è molto più che una singola indagine su un singolo telefono, per cui quando abbiamo ricevuto l’ordine dal governo abbiamo dovuto renderlo pubblico. C’è in gioco la sicurezza dei dati di centinaia di milioni di persone che rispettano la legge, stabilendo un pericoloso precedente in grado di minacciare le libertà civili di tutti quanti.”
Come rimedio alla situazione, Tim Cook auspica l’istituzione di una commissione governativa, formata da esperti in temi d’intelligence, tecnologia e diritti civili, per discutere delle implicazioni legate a provvedimenti del genere in temi di sicurezza nazionale, privacy e libertà. In questo caso, il CEO di Apple si dice pienamente disposto a partecipare per trovare una via d’uscita.
Via | Thenextweb.com