Negli ultimi mesi, Apple ha subito diverse pressioni riguardo a questo notevole gruzzolo di denaro liquido. L’apice della polemica è stato toccato quando David Einhorn, un azionista della Mela, ha insistito affinché Apple aumenti il suo valore in borsa con diverse tecniche ed ha fatto causa alla compagnia affinché ceda parte dei profitti sotto forma di dividendi. Tim Cook ha liquidato le accuse di Einhorn tacciandole di “ridicole”, visto che Apple comunque reinveste in ricerca e sviluppo una parte cospicua dei suoi benefici e che i suoi manager stanno comunque lavorando attivamente su come aumentare il valore delle azioni Apple.
L’ultimo dividendo di Apple risale al 1995, ovvero prima del ritorno di Jobs in azienda; da allora, Jobs si era sembra ben guardato dal ridistribuire agli azionisti il denaro liquido in possesso dalla compagnia. Cook, invece, non ha mai fatto segreto di avere altre inclinazioni a riguardo, e gli ultimi fatti lo confermano.
La gigantesca liquidità a disposizione deriva non tanto dal Mac, quanto e soprattutto dall’iTunes Store e dai dispositivi mobili, ovvero iPhone ed iPad. L’iPad sostiene fortemente Apple nella sua lotta con Android, ha spiegato Cook. Se i dispositivi Android guadagnano notevolemente terreno sul mercato degli smartphone, lo stesso non è vero per i tablet, mercato dove domina di gran lunga l’iPad.