[blogo-video id=”195207″ title=”Touch Bar Microsoft -1999″ content=”” provider=”brid” video_brid_id=”” video_original_source=”” image_url=”https://s3.eu-west-1.amazonaws.com/video.blogo.it/thumb/JEUZaFFH-640.jpg” thumb_maxres=”0″ url=”233273″ embed=”PGRpdiBpZD0nbXAtdmlkZW9fY29udGVudF9fMTk1MjA3JyBjbGFzcz0nbXAtdmlkZW9fY29udGVudCc+PGlmcmFtZSBjbGFzcz0nbXBfdmlkZW9fdGhlbWUgaWZyYW1lX19tcF92aWRlb190aGVtZScgc3JjPSJodHRwczovL21lbGFibG9nLmFkbWluLmJsb2dvLml0L3ZwLzE5NTIwNy8iIGFsbG93ZnVsbHNjcmVlbj0idHJ1ZSIgd2Via2l0YWxsb3dmdWxsc2NyZWVuPSJ0cnVlIiBtb3phbGxvd2Z1bGxzY3JlZW49InRydWUiIGZyYW1lc3BhY2luZz0nMCcgc2Nyb2xsaW5nPSdubycgYm9yZGVyPScwJyBmcmFtZWJvcmRlcj0nMCcgdnNwYWNlPScwJyBoc3BhY2U9JzAnPjwvaWZyYW1lPjxzdHlsZT4jbXAtdmlkZW9fY29udGVudF9fMTk1MjA3e3Bvc2l0aW9uOiByZWxhdGl2ZTtwYWRkaW5nLWJvdHRvbTogNTYuMjUlO2hlaWdodDogMCAhaW1wb3J0YW50O292ZXJmbG93OiBoaWRkZW47d2lkdGg6IDEwMCUgIWltcG9ydGFudDt9ICNtcC12aWRlb19jb250ZW50X18xOTUyMDcgLmJyaWQsICNtcC12aWRlb19jb250ZW50X18xOTUyMDcgaWZyYW1lIHtwb3NpdGlvbjogYWJzb2x1dGUgIWltcG9ydGFudDt0b3A6IDAgIWltcG9ydGFudDsgbGVmdDogMCAhaW1wb3J0YW50O3dpZHRoOiAxMDAlICFpbXBvcnRhbnQ7aGVpZ2h0OiAxMDAlICFpbXBvcnRhbnQ7fTwvc3R5bGU+PC9kaXY+”]
La Touch Bar del nuovo MacBook Pro potrebbe non essere un’idea completamente originale. Microsoft, infatti, ci lavorava già nel 1999.
[related layout=”big” permalink=”https://www.melablog.it/post/195072/la-touch-bar-funziona-su-mac-grazie-a-watchos”]Dentro ad ognuno dei nuovi MacBook Pro c’è una variante del chip T1 utilizzato negli Apple Watch; in altre parole, questo significa che la Touch Bar funziona grazie a watchOS.[/related]
[related layout=”right” permalink=”https://www.melablog.it/post/195056/touch-bar-dei-nuovi-macbook-pro-luminosita-automatica-e-utilita”]La Touch Bar dei nuovi MacBook Pro fa tutto da sola, compresa la gestione della luminosità; e in più è supportata da un crescente numero di app che esulano dall’uso strettamente professionale, tipo 1Password.[/related]
Negli anni in cui Apple tirava fuori dal cilindro l’iMac G3, e molto prima che il Multi Touch di iPhone fosse realtà, nei lavoratori Microsoft si pensava ad una tastiera touch contestuale che cambiasse i propri contenuti in base all’applicazione aperta in ogni momento. Lo ha rivelato Steven Bathiche, responsabile della ricerca del gruppo scienze applicate presso Redmond.
“Sebbene molto del nostro lavoro era davvero primitivo rispetto alle interfacce touchscreen di oggi,” si legge su The Verge, “molti dei concetti dietro la Touch Bar dei MacBook erano stati ricercati dai team Microsoft.”
La ricerca sulla barra Touch è stata chiusa nel 2009 e per la semplice ragione che, al tempo, Microsoft non bazzicava nel business dell’hardware. Ma non erano i soli a indagare sull’argomento; nel 2014, Lenovo lanciava il ThinkPad X1 Carbon Ultrabook con tastiera adattiva che però non ha avuto molto successo.
“L’integrazione dell’esperienza utente adattiva era una generazione avanti ai suoi tempi,” ha spiegato un portavoce Lenovo in una intervista. E in più, gli sviluppatori non hanno fornito il contributo necessario. La “curva di apprendimento” era troppo ripida, e così “ha creato delle sfide nell’usabilità, soprattutto per una base utenza che aveva certe aspettative.” Ovvero: il fatto che usassero spesso software vecchio e che, nella maggior parte dei casi, non avevano né tempo né voglia di apprendere un altro sistema di input.
Vedremo se Apple sarà in grado di catalizzare l’attenzione di utenti e sviluppatori, e trasformare in successo commerciale i flop dei competitor. La sfida è aperta.