Quello che vedete nell’immagine qui sopra è il FingerLoc, cioè il prototipo del sensore di impronte digitali Touch ID incastonato nel pulsante Home degli iPhone 5s. Una feature che ha già mietuto numerosi consensi tra il pubblico e gli addetti ai lavori e che è stata sviluppata interamente da AuthenTec, uno degli ultimi acquisti di Cupertino.
In questi giorni, presso l’Università dello Stato del North Carolina, il co-fondatore della società F. Scott Moody ha tenuto una piccola conferenza stampa in cui ha mostrato il gingillo in questione, usato per sviluppare la tecnologia di riconoscimento biometrico che ora è ufficialmente mainstream. AppleInsider, presente all’evento, riporta:
Moody ha spiegato agli studenti che il sensore di 8×8 mm presente sotto il pulsante Home dell’iPhone 5s è una tecnologia di AuthenTec.
“Noi guardiamo ai pori, alle strutture di creste e avvallamenti, e istantaneamente riconosciamo che sei,” ha affermato Moody. “Ogni volta che lo usi, impara un po’ di più su di te. Poiché lo sa […], ogni volta che lo usi diventa sempre più preciso.”
Come si vede dalla foto, il FingerLoc è gigantesco rispetto al prodotto finito, ed è costituito da un box più grande dell’intero iPhone 5s, collegato a sua volta da un cavo piatto a ad un’altra scatola perfino più voluminosa. Già in questo prototipo iniziale si ravvede la presenza di una cornice metallica che funge da condensatore e che nel Touch ID è diventata tonda. Per ottenere una simile qualità nel riconoscimento, sono stati coinvolti nel progetto diversi dermatologi; “con altri sensori,” ha spiegato Moody, “le creste e le valli delle impronte digitali collasserebbero fondendosi. I nostri, invece no.”
Messa a punto la tecnologia, è iniziato il processo di miniaturizzazione che permette di infilarla nei dispositivi mobili di oggigiorno, con un occhio ovviamente all’economicità della produzione:
Quando AuthenTec ha tirato fuori il prodotto finito, la società ha generato interesse in parecchi clienti, inclusi Apple, Motorola e Fujitsu. Apple, in particolare, “se l’è divorata” ha affermato Moody, riferendosi all’acquisto dell’intera società nel 2012 per 356 milioni di dollari.
“Avevamo un grandioso team di ingegneri, ma molto del merito va ad Apple per aver mantenuto il team esistente.”
Poi, è ovvio, nessuna tecnologia è esente da difetti o problemi. È noto ad esempio, che il sistema è molto comodo ma certamente non sicuro come una lunga password mnemonica; senza contare gli esperimenti degli utenti e l’hack messo a punto dagli smanettoni. Ciononostante, si tratta probabilmente di una delle mosse migliori di Cupertino di questi ultimi tempi.