Parlavo pochi istanti fa con Nicola D’Agostino, di Storie di Apple, che mi ha prontamente ricordato ben tre anniversari molto importanti della storia di Apple, che si sono presentati proprio in questi giorni. Parliamo dei compleanni della campagna “Think Different” (29 settembre 1997), di iSync (30 settembre 2002) e dei Developer Tools (30 settembre 1997).
Apparentemente queste sono non notizie, informazioni storiche su eventi passati di poco valore. Eppure, a dieci anni dal Think Different, è curioso notare come proprio questi tre aspetti, in ordine, abbiano ribaltato notevolmente le sorti dell’azienda alla quale è dedicato questo blog.
Quando nel 1997 Jobs lanciò la campagna del “Think Different” (importata in Italia con il doppiaggio di Dario Fo), Apple era in piena fase di ristrutturazione grazie al ritorno di Steve Jobs. Il marchio della Mela non era certo quel simbolo florido e positivo che conosciamo oggi, e con uno spirito battagliero (dove l’arma di battaglia era l’innovazione), il Ceo di Apple avrebbe caratterizzato tutta la comunicazione Apple fino ad oggi. Ancora nel 2007 ogni prodotto sfornato da Cupertino deve presentare come primo carattere, nella comunicazione, la novità, l’innovazione. Tanto che è questo che ci aspettiamo quando vediamo qualunque dispositivo con sopra un Mela. Che sia presentato come la rivoluzione dei computer, dell’hi fi, del telefono o della radio. Che questo si dimostri vero o meno, è indubbio che così tutto viene comunicato.
Anche iSync, e qui passiamo al secondo anniversario, era stato presentato con gli identici toni altisonanti. Il comunicato italiano recitava “L’inizio di una svolta di dimensioni titaniche”. Il piccolo software di Apple prometteva l’unione intima dei nostri contatti su più dispositivi: palmari (alcuni modelli Palm), iPod, cellulari (all’epoca solo alcuni modelli di Sony Ericsson) e Internet, attraverso .Mac. L’informatica usciva per la prima volta dal concetto di computer, divenendo pervasiva e sempre con noi. Apple Computer Inc. non pensava solo al tuo Macintosh, ma faceva in modo che le sue innovazioni ti seguissero ovunque. Questo era il concetto alle spalle di iSync, ed è sorprendente come dal cambio di nome (in Apple Inc.), all’annuncio di nuovi prodotti (primo fra tutti, come mi ricorda Nicola, iPhone), questa profezia forse all’epoca apparentemente esagerata, si stia verificando.
L’anello di congiunzione tra il dire e il fare? Un buon sviluppatore. Qui arriva il terzo anniversario di Apple di cui parliamo in questo post. Nello sforzo di ottenere l’aiuto della community di sviluppatori, senza la quale tutte le piattaforme morirebbero, Apple aveva iniziato a distribuire i primi kit di sviluppo, anche gratuitamente sul web. Se anche oggi non esistesse una community di sviluppatori indipendenti, un Macintosh sarebbe un computer completamente sterile, incompatibile e inutile. Ed anche iPhone ed Apple Tv, in fondo, devono parte del loro successo a quella (scarsa, purtroppo) apertura della Mela alla community dei creatori di software.
Tre anniversari come gli altri, forse, ma il bello della storia di Apple è che a distanza di tempo la sua voglia di innovazione sembra averla portata lungo un percorso definito e preciso.