Quando Dianne Waunsch, statunitense di Cape Coral in Florida, ha risposto al telefono, ha pensato di parlare davvero con un tecnico autorizzato Apple benché non avesse mai contattato l’assistenza. Già qui la storia parte male, e poi peggiora pure.
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Invece si trattava di un truffatore che, con la scusa della risoluzione dei problemi del Mac, è riuscito a carpire dati personali e numeri di carte di credito, sottraendo all’ignara vittima la bellezza di 16.000$, vale a dire più di 14.000€.
“Immagino che sarebbe molto facile ingannare le persone in questo modo, specialmente se non sei esperto e c’è qualcosa che non va col computer” ha dichiarato candidamente Waunsch ad un giornale nei giorni successivi. L’idea che fosse altamente improbabile ricevere una telefonata da Apple, senza prima aver segnalato un guasto, non l’ha sfiorata neppure per un momento. Misteri della mente umana.
Eppure, spiegano gli esperti, “questa è al truffa numero uno con cui i malintenzionati cercano di rubare i vostri soldi. Entrano nel computer, e rubano le informazioni che spesso includono gli estremi della banca.”
Dal report non si capisce bene come avrebbero fatto a ottenerle, soprattutto a ottenerle all’insaputa dell’utente, ma tant’è. Nel giro di mezz’ora, ecco servita l’assistenza più costosa della storia. Si spera che almeno le abbiano riparato il problema.
Alla luce di ciò, ecco qualche consiglio per chi avesse il Mac in panne:
- Se vi chiamano spacciandosi per Apple, Enel, Telecom, l’esperienza insegna che probabilmente si tratta di altro; in caso, meglio agganciare e richiamare il numero verde dedicato. Così non si rischia di sbagliare.
- Se vi chiedono i dati della carta di credito, non dateli: esistono metodi più sicuri per pagare una prestazione a distanza, compresi PayPal e bonifico (così sapete quanto si prendono). E -per favore- non pagate prima di aver ricevuto regolare fattura
- I servizi online sono incredibilmente comodi, e non ha senso rinunciarvi solo per paura. Basta fare le cose con criterio, individuando società serie con nome e cognome, numeri di telefono e partita iva (ci sentiamo di suggerire questa per l’assistenza Mac/iPhone online)
- Se vi offrono tele-assistenza, meglio affidarsi ad app sicure come iMessage (integrata nel Mac, gestibile dall’utente e rispettosa della privacy) o Skype (che non prevede proprio la possibilità dio muovere il mouse): quel che vede l’assistente remoto è quel che vedete voi. Altre app, invece, permettono di accedere direttamente ai contenuti del disco anche senza fare clic sulle icone.
- Soprattutto, non lasciate mai in incustodito il Mac durante una sessione di tele-assistenza. Fidarsi è bene, ma un po’ di sana diffidenza aiuta sempre.