Sfruttando i meccanismi di sostituzione in garanzia e rimborsi di Apple, un tizio del Michigan, Van-Seyla Mork, ha messo su una truffa ribattezzata “scatola vuota” che è costata alla mela oltre un milione di dollari. Ecco come ci riusciva.
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In pratica, l’uomo compilava finti reclami per conto di veri clienti Apple, segnalando ogni volta che il prodotto ordinato non era arrivato; poi, dopo aver ricevuto il rimborso come da prassi, spostava i proventi su vari conti intestati a persone diverse per non destare sospetti.
In generale, tutti i big dell’e-commerce hanno in essere procedure molto snelle per indennizzare i clienti che hanno ricevuto un prodotto sbagliato o che non hanno ricevuto nulla; tant’è che esistono assicurazioni e accordi coi corrieri proprio per sopperire a simili casistiche. Se però l’articolo è arrivato correttamente, e si chiedono i danni, allora si profila un reato di frode bella e buona.
Mork sosteneva ogni volta che i clienti ricevevano scatole vuote, e chiedeva un rimborso totale; cosa che ha funzionato fino a quando non si è superato il muro del primo milione di dollari: a quel punto, lo schema è emerso in tutta chiarezza e il reparto anti-frodi di Cupertino si è messo in moto.
Durante il processo dinnanzi la Corte Federale di San Jose, l’uomo ha ammesso di aver escogitato il piano, di aver avanzato le richieste di rimborso per conto terzi ma a loro insaputa, e infine di aver spalmato i proventi su conti diversi; pertanto, è stato accusato di frode informatica e riciclaggio di denaro, e ora rischia 20 anni di galera e una multa fino a 750.000 dollari. Apple non ha commentato il caso né, con ogni probabilità, rilascerà dichiarazioni a riguardo.