Da quando sono apparse le prime Virtual Machine che permettono l’installazione di Windows bypassando la fase di riavvio sui sistemi Macintosh, molti professionisti dei più svariati settori, si sono spesso posti la domanda: sarà possibile utilizzare tutte le funzioni del sistema operativo “virtuale”, come fosse un’installazione nativa?
Cerchiamo di rispondere a questo quesito, prendendo in esame una delle possibili applicazioni che necessitano requisiti particolari non sempre facili da ottenere in questo tipo di soluzioni: la creazione e l’editing audio.
Sicuramente tra i nostri lettori ci saranno alcuni che avranno effettuato i più disparati tentativi per poter usufruire di più soluzioni contemporaneamente, uno dei motivi è sicuramente l’abbandono da parte di Apple della retro-compatibilità con i vecchi strumenti virtuali.
L’arrivo delle versioni Universal Binary di Logic Pro, infatti, ha permesso solamente l’installazione delle nuove versioni dei vari Virtual Instruments: un esempio su tanti è il glorioso Voice Machine della Steinberg, un “Vocoder” che non si trova più in commercio in formato Audio Unit.
Come possono quindi, i professionisti e appassionati del settore, usufruire dei vecchi strumenti virtuali?
Ci sono varie risposte a questa domanda.
Immaginate di dover creare un disco da zero su Logic Pro 8, e avete improvvisamente bisogno di un vecchio “strumento” non più compatibile con il vostro sequencer, che fare? Queste sono le possibili risposte:
La cosa più semplice, per chi ha sia un Mac, sia un Pc è quella di utilizzare un programmino quale Steinberg V-Stack ed “hostare” via Midi il vostro virtual instrument, da Pc verso Mac e utilizzarlo con Logic che lo leggerà quasi come fosse “nativo”. In ambito “analogico” esiste anche una soluzione chiamata Muse Receptor: è un semplice Pc dedicato solo ai vostri strumenti virtuali contenente una versione modificata di Linux, che permette di installarli al suo interno (ha anche delle porte USB per le chiavette di autorizzazione), una volta fatto potrete utilizzare i vostri VST con qualsiasi sequencer su Mac.
In caso non disponiate di questa soluzione potete optare per una soluzione diversa: la virtualizzazione.
Per questa prova abbiamo utlizzato: Mac Os X 10.5 “Leopard”, Logic Pro 8 e come scheda audio, Motu 828 Mk2 Firewire.
Abbiamo fatto diverse prove per poter utilizzare degnamente Cubase SX su una Virtual Machine con Windows. Come ben sapete la situazione è semplice se disponete di una scheda audio USB, sia Parallels, sia VmWare con le ultime releases si sono mostrate molto affidabili sulla gestione delle porte USB, la situazione si complica invece se disponete di una scheda audio, o che non si installa, o in versione Firewire, purtroppo per quest’ultima, le “Macchine Virtuali” non prevedono l’opzione di riconoscimento automatico, come invece già accade per le porte USB.
Senza ASIO, quindi, com’è possibile utilizzare Cubase su Parallels o VmWare? All’avvio di Cubase Sx, infatti, ci è apparso sempre un errore.
Piccola premessa: nell’audio, la scheda audio serve a “dirottare parte del calcolo della RAM (esempio la latenza)” verso di essa durante le sessioni di registrazione, mentre la qualità non è tanto quando create l’ mp3 o il Wav (non passa per la scheda audio durante questo processo, essa risiede invece nella potenza del processore e nella Ram), quanto nella registrazione da fonti esterne, e nel contempo una buona scheda audio scandisce l’ascolto nella fase di mixaggio regalando alta fedeltà all’ascoltatore (unita ovviamente a un paio di casse monitor, adatte e decenti).
Di conseguenza per poter creare la vostra Hit su una Virtual Machine, non è necessario che il driver della scheda sia installato, (per le registrazioni, Parallels rileva tutte le fonti audio connesse al Mac automaticamente):
Basta quindi, poter “ascoltare ciò che si fa”. Noi abbiamo risolto installando sul “Windows virtualizzato” un semplice programmino freeware; Asio4All, e non ci ha più dato “errori” all’apertura di qualsiasi sequencer.
Una volta installato Asio4All potrete, quindi, utilizzare tranquillamente Cubase,
creare il vostro strumento, esportarlo in Wav e con un semplice drag&drop (sia da Parallels, sia da VmWare), trasportarlo, semplicemente nell’ arrange di Logic.
Come fare, invece, se si necessita di poter utilizzare diversi programmi nell’editing dell’audio e del mixaggio per le compilation che non trovate nativi per Mac Os X?
Abbiamo fatto diverse prove con tutti i sequencer e i programmi disponibili solo per Windows, cercando di Emularli con il famoso software “Codewavers Crossover“, un porting di Wine per Linux, che promette, almeno su carta, di poter installare la maggior parte di applicazioni di Windows, native su Mac:
I nostri risultati definitivi sono:
Cubase Sx 1-2-3 non sono compatibili con Crossover, riuscite a installarli, ma non ad aprirli, stessa situazione vale per Mixmeister 7.0.8 e 7.0.3 che presenta lo stesso problema, quindi, vi consigliamo di utilizzarli su Parallels (invece Mixmeister l’abbiamo trovato estremamente più affidabile su VmWare Fusion).
Piacevole sorpresa invece Wavelab 6, siamo riusciti ad installarlo facilmente su Crossover utilizzando, ovviamente, una “Bottiglia di Windows Xp” (Crossover installa i software nelle cosiddette bottiglie).
Non solo siamo riusciti ad utilizzarlo degnamente in fase di Editing, ma siamo riusciti addirittura a installare (nella stessa bottiglia) i Waves Diamond Bundle in formato “PC” e poterli, quindi, utilizzare senza problemi con Wavelab.
In estremis abbiamo provato anche l’installazione di Cubase 1.0.6 su Mac, l’emulazione con rosetta funziona, e riconosce tranquillamente la scheda audio Motu: morale della favola, potete installarci qualsiasi “vecchio” VST, tranne però quelli complessi e pesanti quali i Waves Diamond Bundle (forse, i più utili)…
Come potete ben vedere ci sono diverse soluzioni per l’editing Audio, il tutto ovviamente non è molto comodo e immediato, però funziona, il problema si potrà risolvere, speriamo definitivamente con le prossime releases di VmWare e Parallels. Siamo rimasti un po’ delusi da Crossover, che forse rappresentava l’unica alternativa “Nativa” per Mac, l’abbiamo trovata, invece un pò acerba.
Quindi armatevi di idee, coraggio e buon lavoro.