In un articolo apparso sul New York Times leggiamo che sabato scorso è stato posto all’asta un Apple I del 1976 perfettamente funzionante, aggiudicato all’incredibile cifra di 519.000€. Incluse tasse e provvigioni, ci ha tenuto a precisare Uwe Breker, il fortunato acquirente. Si tratta di una somma di denaro record che impallidisce di fronte a quella di sei mesi fa a Colonia, conclusasi a 290.000€.
Un fenomeno che si fatica a inquadrare all’interno delle spiegazioni razionali:
L’alto prezzo corrisposto per le macchine sembra dipendere dalla combinazione di diversi fattori tra cui la scarsità sul mercato, il fascino della storia dell’informatica e soprattutto l’alone di mistero che avvolge Apple e i suoi fondatori, Steven P. Jobs and Stephen G. Wozniak. Oltre, ovviamente, a una certa esuberanza irrazionale nei prezzi per una macchina che può fare molto poco e che veniva originariamente venduta per 666$, cioè 2.700 dei dollari attuali.
“Questo conferma davvero il valore degli Apple 1” ha affermato in un’intervista Uwe Breker, il vincitore dell’asta.
Il proprietario originale è Fred Hatfield, un residente di New Orleans che aveva venduto la macchina in condizioni non funzionati ad un acquirente privato per la bellezza di 40.000$; dopo averla riparata, costui è volato in California, l’ha fatta firmare da Wozniak e l’ha piazzata all’asta.
Attualmente, gli Apple I in circolazione si contano sulle dita di una mano, e il successo di Apple rende l’acquisto allettante per un gran numero di appassionati. Compresa nel lotto, c’era anche una lettera di Steve Jobs ad Hatfield che gli proponeva la scheda logica di un Apple II in cambio del suo computer. L’offerta, tuttavia, è stata rifiutata per ragioni ignote.