A breve distanza dalla scadenza dell’Apple Care, il MacBook pro 17″ mid 2008 del blogger statunitense Seattle Rex ha cessato di avviarsi a causa del ben noto difetto alle GPU Nvidia GeForce 8600M GT, riconosciuto sia da Apple che da Nvidia stessa. Invece di procedere alla riparazione, però, il Genius ha presentato un conto di 600$, cui sono seguite incredibile scaramucce legali e l’amara vittoria finale dell’utente.
Poiché l’impossibilità di avviare il portatile impediva al Genius di verificare che il guasto avesse effettivamente a che fare con la GPU, Apple ha presentato a Rex un conto preventivo di ben 600$; una logica dell’assurdo in cui capita spesso di imbattersi, negli Apple Store. Dopo un sereno confronto, saggiamente dosato “con gentilezza” e “con calma”, l’uomo è entrato in un vortice di telefonate e mail con i vari team Apple di supporto al cliente, senza tuttavia riuscire a cavare un ragno dal buco.
A distanza di due mesi tra muri di gomma, il tutto è sconfinato ben presto in un contatto con due legali della mela la settimana scorsa. A loro dire, il MacBook Pro non rientrava nel programma di riparazione gratuita perché acquistato con opzione built-to-order; peccato soltanto che l’unico upgrade ordinato sia stato quello del processore: la scheda video, per capirci, era la solita GeForce 8600M GT fallata di sempre. Rex si è opposto sin da subito ad una sostituzione gratuita della scheda logica, perché l’unica GPU installabile sul suo modello di MacBook Pro è quella che ha causato il problema.
Il giudice ha quindi convenuto che la macchina non fosse riparabile; non poteva però immaginare cosa gli avrebbero riferito un attimo dopo gli avvocati di Cupertino:
A un certo punto, il giudice ha chiesto ad Apple quanto sarebbe costato loro sostituirmi semplicemente la scheda logica, e uno di loro ha detto “Oh, non ci costerebbe niente. Nvidia ci rimborsa tutti i conti che presentiamo per ogni scheda logica sostituita”
Al giudice sono cascate le braccia; mi ha rivolto uno sguardo interrogativo, al quale ho risposto facendo spallucce. Sapevo che lui, e tutti gli altri nell’aula pensavamo la stessa cosa: “Se Apple poteva riparare la mia scheda logica a costo zero, perché diavolo ha tirato la cosa tanto per le lunghe, e per quale ragione ha inviato due persone in tribunale per essere sicuri che non avessi nulla in mano? Amici, sono tre mesi che mi faccio questa stessa domanda, ma una risposta non l’ho ancora trovata
Morale della favola, tanto tempo buttato alle ortiche e un’ingiunzione di pagamento per Apple che comprende il risarcimento delle spese legali e altre quisquilie. E non meraviglia che, dopo tanto sbattimento, Rex intenda organizzare una class action.