Uno dei più recenti brevetti di Apple si intitola modestamente “Meccanismo di protezione dei dispositivi elettronici” ma rischia di trasformarsi nel prossimo uovo di Colombo. Grazie a questa intuizione, sarà forse possibile in futuro evitare che gli smartphone che scivolano di mano (ma anche i lettori multimediali e probabilmente i tablet) si facciano danni seri, per esempio al vetro del display:
Perché funzioni, il sistema ha bisogno di un sensore o di una serie di sensori in grado di percepire la caduta libera e il posizionamento relativamente al terreno. Si può usare allo scopo bussole elettroniche, accelerometri e sensori di posizione, ma il brevetto afferma che si può impiegare anche GPS e sensori di immagine. Assieme agli altri sensori, un processore può aiutare a determinare lo stato della caduta, inclusa la velocità di movimento, la distanza dal terreno e i tempi di impatto, tra le varie cose. Le statistiche sulle altezze e velocità di caduta, assieme a tutti gli altri dati, sono registrate nella memoria di sistema per aiutare il processore a prendere una decisione sul modo migliore per guidare l’impatto.
Il tutto, ovviamente, reso possibile da un congegno interno capace di spostare il peso secondo le indicazioni fornite dal processore e decise dall’algoritmo di previsione dell’impatto. Modificando l’orientamento del dispositivo nell’aria, il sistema cercherà di impedire che la collisione avvenga sulle sezioni più delicate, favorendo ad esempio i lati e la base.
Ovviamente, non sperate in un implementazione di questi concept tanto presto, men che meno con iPhone 5S. I trend attuali ci spingono verso gingilli sempre più sottili e leggeri, e questo brevetto contribuisce invece ad aumentarne peso e spessore; chissà però che in futuro con la miniaturizzazione e i passi avanti della tecnologia le cose non possano cambiare.
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