Un brevetto recentemente depositato da Cupertino mostra un’interessante tool software di creazione dei contenuti che consentirebbe anche agli utenti comuni di crearsi da sé le applicazioni per iOS. Con un approccio, per intenderci, che ricorda da vicino iWeb o il legame tra Automator e Apple Script.
Il documento parte dall’assunto che i linguaggi di programmazione rappresentano un “ostacolo alla creazione dei contenuti,”nel senso che spesso content creator e designer non hanno semplicemente a disposizione il bagaglio di conoscenze necessarie alla programmazione. Ecco perché con un solido software WYSIWYG e con un’interfaccia grafica ben fatta si potrebbe costruire un’app per iPhone o iPad in poco tempo e senza dover scrivere una sola riga di codice.
E un simile supporto farebbe la gioia anche degli addetti ai lavori; attualmente infatti lo sviluppo nell’ecosistema Apple costringe ad alcuni virtuosismi dovuti alla varietà dei gingilli con la mela:
Poiché dispositivi tanto diversi hanno anche caratteristiche tanto diverse, per ora si è costretti a creare contenuti non una ma molte volte, così che possa funzionare su tipologie multiple di dispositivi. Questo tipo di sviluppo ha introdotto una nuova barriera nella creazione dei contenuti e nella loro commercializzazione.
L’app di authoring, invece, consentirebbe di progettare app universali in grado di funzionare fin da subito su tutti i tipi di display, dai vecchi iPhone agli attuali Retina Display, dai monitor per computer fino addirittura ai televisori. Niente più modalità Zoom 2x e spazio sprecato, insomma; e le correzioni arrivano da sole in tempo reale:
Lo strumento di authoring inoltre si avvale di una libreria JavaScript in background che serve a migliorare gli elementi del codice scrivendo codice addizionale che facilita il funzionamento degli oggetti definiti dagli elementi del codice, anche quando sono implementati su diversi dispositivi.
La liberia JavaScript inizializza la classe degli oggetti specificati dall’utente grazie al tool di authoring e genera codice addizionale (HTML/CSS/JavaScript) in base alle necessità di visualizzazione. Ciò permette al software di cambiare al volo implementazioni alternative a seconda delle varie situazioni, per esempio su diversi dispositivi.
All’interno del brevetto, depositato lo scorso dicembre, sono inclusi alcuni esempi di ciò che si potrebbe fare: un semplice gioco del filetto, un menu interattivo per una caffetteria e un’app che fornisce estratti dalla trasmissione televisiva American Idol.