Se oggi Steve Jobs fosse la stessa persona di 20 anni fa, probabilmente sarebbe il più bel giorno della sua vita.
Accade infatti che, grazie ai rialzi azionari conseguenti al trimesrte fiscale record, la capitalizzazione di Apple è schizzata oltre i 160 miliardi di dollari. Questo significa che, ad oggi, Apple è l’azienda produttrice di computer che vale di più al mondo.
Ma per lo Steve Jobs baffuto (Brrrrrr…) non sarebbe questo il motivo della felicità: quello che, da lì a 20 anni sarebbe risorto due volte dalle sue stesse ceneri per diventare uno dei CEO più apprezzati, oggi gioirebbe perché Apple è diventata più grande e forte del colosso informatico per eccellenza: Microsoft? No, IBM!
Non dobbiamo dimenticare che il fondatore della mela è “nel business” da ben prima che Bill Gates sfondasse nel mercato del software. Il dittatore orwelliano del celeberrimo spot “1984” non abitava a Redmond, ma ad Armonk, nello stato di New York.
Secondo Steve Jobs, IBM era il male assoluto: una azienda con un management monolitico, con i ranghi serrati ed una strategia spregiudicata, che alla nascita di Apple già vedeva avvicinarsi la festa per i 100 anni dalla fondazione.
“Davide contro Golia”, si titolò allora.
Nei 20 anni successivi Golia è stato progressivamente fiaccato dalla sua stessa mole, incapace di reagire ad un mondo diventato frenetico.
Ma anche Davide ha assaggiato la polvere prima di risorgere e raggiungere (e superare) la statura del vecchio gigante…