Il lancio della discografia dei Beatles su iTunes Store nel novembre 2010 è stato il frutto di un lungo lavoro diplomatico e di vantaggiosi accordi commerciali. Ricordiamo l’ostilità di Yoko Ono riguardo alla pubblicazione online degli album dei Beatles, espressa fino a poco tempo prima dell’accordo con Apple. Reuters ha svelato in un recente articolo i retroscena degli accordi per la musica dei Fab Four, stretto fra le case discografiche e Apple.
La base dell’accordo risiede in che iTunes Store paga i diritti d’autore ricavati dal download della musica dei Beatles negli USA direttamente alla Apple Corps, la società di proprietà della band. Le royalties relative al pezzo musicale, le songwriting mechanical royalties, vengono invece versate a Sony/ATV Music Publishing, che controlla la maggior parte del catalogo dei Beatles.
In quanto si traduce in soldi? Per gli artisti di grosso calibro, iTunes paga una cifra fra il 20% e il 25% dell’acquisto, circa 26 centesimi per un brano venduto a 1,29€. Però il contratto, per essere versato direttamente alla Apple Corps, deve probabilmente essere un accordo sulla licenza. Questo fa sì che le royalties vengono divise tra l’autore e la casa discografica, un accordo che si rivela essere molto più lucrativo per i Beatles superstiti.
L’idea di considerare il download di brani musicali come un accordo sulla licenza d’uso piuttosto che un acquisto vero e proprio non è nuova. Già artisti come Eminem o Cheap Trick si sono scontrati con le case discografiche su questo tema. Apparentemente sembra che per The Beatles un tale accordo sia stato realizzato senza dover passare per la aule del tribunale.