Non è una novità del momento, né è un fenomeno esclusivo dell’ecosistema Apple, ma la facilità con cui è possibile salvare in locale gratuitamente e in alta qualità le tracce dell’iTunes Store merita un post. Apple, in altre parole, dovrà prima o poi risolvere la questione, ma andiamo con ordine.
Tutto è cominciato quando su iTunes è comparso l’ultimo album dei Daft Punk “Random Access Memories.” Il noto duo musicale, tuttavia, aveva deciso di rendere disponibile in streaming HD tutti i 74 minuti di musica contenuti nel disco, così da incentivare gli utenti all’acquisto e combattere alla radice le pulsioni che portano alla pirateria; si tratta di una tecnica già adottata da altri illustri colleghi, come Bob Dylan, David Bowie e Justin Timberlake, solo per nominarne alcuni.
Il fatto è che basta scaricare un’utility di monitoraggio delle connessioni HTTP, tipo HTTP Scoop (shareware 14 giorni di prova), per scovare gli URL sorgenti dello stream e procedere al download del file in locale. Nelle nostre prove, abbiamo semplicemente avviato il monitoraggio, premuto play sull’anteprima di un brano iTunes e copiato nella finestra di download di Safari l’indirizzo carpito. Risultato: 10 secondi dopo, la traccia era già nella cartella Download.
In realtà, dopo la denuncia di 9to5mac, Apple deve aver tagliato le anteprime dei brani, così da evitare di lanciare una nuova moda. Ma fino a poco fa il trucco funzionava anche su un altro album, intitolato The National. In generale, basta che l’artista o il detentore dei diritti decida di pubblicare un’anteprima completa di un brano e il gioco è fatto.
Se non altro, la protezione FairPlay limita la riproduzione su altri computer e dispositivi, ma il problema per alcuni resta. “Apple” scrive 9to5Mac, “non dovrebbe rendere tanto facile il download di file interi a piena qualità.” Anche se, a onor del vero, esistono metodiche più semplici per ottenere risultati perfino migliori, ma questa è un’altra storia.
La vera sfida per Apple, semmai, è la gestione della sicurezza in iRadio, il servizio di streaming musicale che non riesce a decollare per colpa degli accordi tra Cupertino ed Etichette. Per allora, magari, sarà il caso di mettere mano a questa falla; i rischi, con un prodotto simile, sono decisamente più preoccupanti.