Universal, la major musicale più refrattaria alla rimozione delle protezioni antipirateria dai brani, alla fine è capitolata e dal prossimo gennaio 2008 inizierà la vendita di brani DRM-Free.
Nulla di eclatante, fin qui.
Ma c’è di più: manca ancora l’annuncio di un accordo di distribuzione con Apple per la vendita di questi brani su iTunes Store e Universal, alla conferenza stampa di annuncio ha accuratamente evitato di citare Apple tra i suoi distributori.
Sappiamo che è in corso, ormai da tempo, un braccio di ferro tra le due aziende, che sono animate da una visione del business musicale totalmente differente, così come agli antipodi sono le richieste: Apple vorrebbe poter preticare prezzi più bassi e differenziati, Universal vorrebbe più soldi. Inconciliabili.
E così non si è trovata la soluzione per un contratto a lungo termine e si vivacchia con accordi di qualche mese di durata.
La mancata citazione di iTunes ed Apple da parte di Universal va letta proprio nell’ottica di un nuovo tentativo di pressione per indurre Cupertino ad abbandonare le proprie pretese e cedere alle richieste della major.
C’è un problema, come rilevava poco tempo fa Gene Munster, analista di Piper Jaffray: Apple potrebbe fare a meno della musica di Universal, potendo contare sulle numerose etichette già presenti ed avendo la possibilità di esplorare maggiormente il mercato delle indies; ma Universal potrà fare a meno di Apple, e soprattutto di iTunes Store che, da solo, copre il 70% del mercato della musica online?