Questa mattina, gli utenti statunitensi di Apple si sono svegliati con una bella novità: i prezzi delle SSD dei vecchi Mac sono tutti calati. E in Europa?
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Un po’ alla chetichella, Apple ha ribassato i prezzi delle opzioni di storage di tutti i Mac non aggiornati durante l’evento della settimana scorsa: le opzioni BTO da 256GB e 1TB calano di circa 200$ per MacBook Air, iMac, Mac Pro, Mac mini e MacBook Pro 2015.
Entusiasmati dalla notizia, siamo corsi sull’Apple Store a fare qualche simulazione, nella speranza di vivere un’emozione simile anche nel nostro paese; un calo di 200€ sulle SSD, infatti, renderebbe conveniente ad esempio l’acquisto di un MacBook Pro 2015 da 512GB rispetto all’omologo 2016 con o senza Barra Touch. E invece, la brutta sorpresa.
Qui da noi, e in generale in tutto il Vecchio Continente, i prezzi sono rimasti grossomodo invariati. Una SSD da 512GB costa ancora 480€ per il MacBook Pro 2015; e una unità Flash da 256GB per iMac costa ancora 240€ in più sul prezzo di listino.
L’unica differenza che abbiamo riscontrato riguarda l’unità Flash da 1TB dedicata al Mac Pro, che passa dai precedenti 840€ agli attuali 720€; stessa storia per l’iMac di punta, sempre nel taglio da 1TB. Tutte le altre varianti restano ai prezzi vecchi.
La ragione è semplice; Apple si protegge dalle fluttuazioni valutarie con conversioni sempre molto lasche. In questo modo, evita di rimetterci nell’eventualità di una brusco apprezzamento dell’Euro. Purtroppo, però, come accade in tanti frangenti del quotidiano, quando l’Euro si svaluta i prezzi si adeguano immediatamente; quando invece si rafforza, se la prendono un po’ più comoda e con minore incisività.
Altra benzina che viene gettata sul fuoco della polemica sui prezzi dei nuovi MacBook Pro. E che aumenta il malcontento tra gli utenti.