Stando all’ultima relazione redatta da Gene Munster di Piper Jaffray, le vendite dei Mac sono calate del 5% rispetto al medesimo periodo dell’anno scorso; e questo, nonostante il recente aggiornamento della linea MacBook Air coi processori di stirpe Haswell. Ma in effetti un anno fa, di questo tempi, Cupertino aveva presentato non soltanto i nuovi Air, ma anche -e soprattutto- i MacBook Pro Retina. Una differenza non di poco, evidentemente.
Come al solito, è difficile estrapolare conclusioni specifiche dai dati di NPD riguardo le prestazioni di Apple nei rispettivi segmenti, ma una cosa è assodata. Se l’andamento di maggio poteva considerarsi “lievemente positivo,” a giugno il giudizio passa da “neutrale a lievemente negativo.” Munster scrive:
Notiamo che ci aspettavamo un miglioramento nelle vendite dei Mac nel mese di giugno, sopratutto per merito dei MacBook Air aggiornati al WWDC; tuttavia, le unità Mac sono in ribasso del 12% su base annuale nel mese di giugno, secondo NPD. Basandoci sulle differenze tra i dati NPD e le vendite dichiarate da Apple nei mesi scorsi, notiamo che sta diventando sempre più complicato trarre conclusioni dai dati NPD.
Secondo l’analista, gli iPad continueranno inesorabilmente a cannibalizzare i Mac, e stima un calo generalizzato nelle vendite che si assesterà sul 5% per il trimestre fiscale che si conclude a giugno. La buona notizia per gli analisti, se non altro, è che allo stato attuale i Mac sono responsabili appena del 15% delle entrate di Cupertino.
E pessimo notizie giungono anche sul fronte iPod. I numeri di NPD rivelano che i lettori multimediali con la mela hanno subìto una contrazione del 32% rispetto all’anno scorso, con vendite in declino del 23% su base globale. Ma anche un questo caso, c’è l’attenuante: il business degli iPod, oramai, vale appena il 2% del fatturato di Apple. Il che implica che l’impatto sarà minimo.