Se pensavate che la vostra privacy fosse al sicuro con tutte le ultime novità di iOS 12 e iOS 13, dovrete rivedere le vostre convinzioni. Cellebrite Mobile Synchronization, la nota società israeliana specializzata nell’estrazione e analisi dei dati da smartphone, ha trovato il modo di eludere ogni lucchetto digitale di Cupertino.
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Fino a pochi giorni fa, c’era un numero ragionevolmente limitato di informazioni a cui si poteva accedere su un iPhone bloccato con PIN sconosciuto; ora invece non esistono più protezioni:
Cellebrite è orgogliosa introdurre #UFED Premium! Una soluzione esclusiva per le forze dell’ordine che permette di sbloccare e estrarre dati da tutte le versioni di iOS e dagli Android di alto profilo.
La società afferma di poter “eludere o determinare dei blocchi, e praticare un’estrazione totale dell’intero sistema operativo di qualunque dispositivo iOS, oppure un’estrazione fisica o un’estrazione completa del file system (con Crittografia su Singolo File)” con “accesso ai dati delle app di terze parti, conversazioni delle chat, allegati mail e allegati scaricati, contenuti cancellati e molto altro.”
In linea teorica dovremmo dormire tranquilli, perché queste potenti tecnologie sono cedute (ovviamente a pagamento) solo alle forze dell’ordine, le uniche legittimate a effettuare indagini. I problemi sorgono quando tali strumenti di violazione finiscono nelle mani sbagliate: spie, cyber-criminali, agenti corrotti e così via; fenomeni tra l’altro già accaduti in passato.
Ecco perché a Cupertino insistono nel blindare i propri dispositivi e computer con meccanismi sempre più sofisticati in un eterno gioco del gatto e del topo. “Abbiamo il massimo rispetto per le forze dell’ordine,” ha spiegato Tim Cook di recente. “E non progettiamo i nostri miglioramenti di sicurezza per frustrare i loro sforzi mentre tentano di compiere il proprio dovere.” Uno a uno, palla al centro: si ricomincia.