Lo scorso 28 aprile 2010 è stata rilasciata Virtual Box 3.2.0 beta 1. Come tutti saprete, VirtualBox è un software di virtualizzazione commerciale proprietario realizzato da Sun, molto diffuso poiché la licenza d’uso, per fini educativi o personali, è completamente gratuita.
Tra le caratteristiche di spicco della nuova versione del software non è passato inosservato il supporto sperimentale a Mac OS X come guest. In altri termini, seppur in maniera ancora acerba, è possibile per gli utenti Windows o Linux (Virtual Box è anche multi-piattaforma) installare Mac OS X su macchina virtuale.
La nuova release sembra puntare pesantemente su Mac OS X: a quanto pare l’obiettivo è quello di uscire dalla fase beta sulla piattaforma di Cupertino. La maggior parte degli aggiornamenti e delle migliorie introdotte riguardano la risoluzione ed il miglioramento della versione client per Mac OS X: miglioramento di compatibilità, di performance e di sicurezza.
Sebbene i software rivali (Parallels e VMWare Fusion), non certo gratuiti per il mercato educational o personal, siano ancora prodotti globalmente molto migliori, VirtualBox pare si stia ritagliando una nicchia di tutto rispetto nel settore Enterprise.
I fattori di successo di tale software sono essenzialmente due: licenze gratuite ad alcune categorie di utenti (quelle numericamente più grandi) e disponibilità multi-piattaforma. Questo tipo di strategia consente di ottenere un enorme bacino d’utenza che gratuitamente fornisce feedback all’azienda, segnalando bug o nuove richieste di funzionalità volte a migliorare il software la cui vocazione d’impiego rimane sempre quella aziendale.
Quando si tratta di strategie su larga scala, non c’è nulla da fare: Sun Microsystems fa scuola, malgrado la recente acquisizione da parte di Oracle.
Secondo voi come avrà preso la notizia Steve Jobs?