La poderosa macchina da guerra da marketing di Cupertino sta preparandosi per un’altra battaglia sui campi di Redmond. Ora che Windows 7 è in dirittura d’arrivo, Apple affila le unghie al leopardo delle nevi per contenere l’impatto del nuovo Sistema Operativo Microsoft, e fare delle sue pecche il cavallo di battaglia della mela.
Secondo Philip W. Schiller non ci sono dubbi, il lancio della nuova generazione di Windows rappresenta un’opportunità irrinunciabile per fare proseliti, e alcuni dei leitmotive della campagna pubblicitaria che secondo gli analisti è in arrivo riguardano principalmente i virus, l’assenza di programmi preinstallati (come iLife) e le complessità a cui gli utenti verranno sottoposti. Un esempio è l’aggiornamento da Windows XP a Windows 7, per cui è necessario eseguire il backup di tutti i propri dati su un drive esterno, formattare il PC, procedere all’installazione del nuovo Sistema Operativo e infine alla reinstallazione di tutti i programmi, ammesso che gli utenti abbiano ancora i cd ed esistano versioni aggiornate di questi ultimi. E Schiller scherza: “perché dover subire tutto questo, quando si farebbe prima a comprare Mac?”
Microsoft d’altro canto minimizza, affermando che comunque la maggior parte degli utenti non migrerà personalmente, ma piuttosto acquisterà nuovo hardware con preinstallato Windows 7. Il che, anche se probabilmente vero, non fa onore a Microsoft e al suo Sistema Operativo che di recente non ha certamente entusiasmato i cuori: “non sapete aggiornare il computer? Cambiatelo” non è uno slogan vincente, soprattutto in tempi di crisi.
Va da sé che difficilmente Windows 7 sarà inviso agli utenti al pari di Vista, anche perché non verranno commessi gli stessi grossolani errori che ne hanno sfregiato la reputazione, ma Apple si dice tranquilla del fatto suo:
I nuovi utenti Mac ci dicono continuamente che sono stanchi dei mal di testa provocati da Windows e richiedono la facilità d’uso, la stabilità e la sicurezza di un Mac. E poi, come la giri e la volti, Windows 7 è sempre Windows.
E se Bill Evans ha ragione, solo il tempo e il mercato lo diranno. Intanto, però, il prezzo medio di un PC Windows si aggira tra i 00 ed i 00, quello di un Mac sui .500, e in tempi di crisi anche queste cose hanno un certo peso.
[Via BusinessWeek]