Se molti heavy gamers gioiscono perchè, grazie a Boot Camp, potranno giocare ai tanti titoli per Windows anche sul loro Mac, le reazioni di chi sviluppa videogame per la nostra piattaforma sono contrastanti. C’è chi vede un futuro roseo e chi pensa che il loro mestiere sia ormai inutile. Ecco le dichiarazioni più interessanti….
Questa quella di Peter Tamte di MacSoft: “Il mercato dei giocatori su mac esploderà se gli utenti potranno giocare con l’intera libreria di titoli Windows insieme e quella di titoli per Mac. La maggior parte di loro preferirà certamente passare più tempo possibile su Mac Os, piuttosto che su Windows. Destineer/MacSoft ha l’intenzione di distribuire contemporaneamente i giochi internamente prodotti su tutte le piattaforme, e anche di continuare il porting di titoli esterni. Questo su basi opportunistiche, dove crederemo sarà possibile accontentare gli utenti che preferiscono non installare Windows sui loro Mac.
Glenda Adams di Aspyr, invece, fa un vero e proprio appello agli utenti: “Da parte di Apple è stata una mossa interessante. Io spero che i Mac user continuino a sostenere il software sviluppato per la loro piattaforma anche in futuro, senza trasformare i loro bellissimi Mactel in malridotte macchine Windows solo per giocare. Certamente Aspyr pubblica anche titoli pensati solo per Pc, come Dreamfall e Spellforce 2, quindi se il mercato dei giochi per Mac affondasse, Boot Camp potrebbe essere l’unico modo per giocare a questi titoli su Mac. Noi preferiremmo di gran lunga avere un sano e rigoglioso mercato del gaming su Mac, che ci permetterebbe di realizzare versioni di questi giochi pensate in modo specifico per la piattaforma”.
Per Aspyr ha espresso qualche giudizio, molto più preoccupato, anche Brad Oliver: “Dal punto di vista del mercato credo che la strada di Aspyr, nel breve termine, sia quella di continuare i porting per Mac come prima, e vedere dove ci porta il mercato. Se le vendite per Mac affondassero, avremmo sufficienti ricavi dalle nostre produzione per Pc e altre piattaforme, la compagnia non ne risentirebbe a lungo e potrebbe concentrarsi sulle altre piattaforme. Potrebbe anche essere che il mercato dei Macintosh si allarghi al punto di convincere gli utenti a comprare giochi per Mac Os, nonostante i bassi costi del dual booting, ma non sono così ottimista a riguardo. Dal mio punto di vista personale, questo forse significherà la fine del mio lavoro, ma voglio continuare e vedere dove mi porteranno gli eventi. I amo fare porting per Mac, e in questo momento vorrei sentirmi un semplice Mac user, senza un lavoro che collida con questi nuovi sviluppi”.
Entusiasmo “incosciente” per Ian Lynch Smith di Freeverse Software: “Grandi notizie per gli utenti Mac! Come sempre, gli sviluppatori di videogiochi sono entusiasti delle ultime novità tecnologiche. Abbiamo sempre immaginato che sarebbe accaduto, ma pensavamo che dopo aver sviluppato Heroes nel 2006 su tecnologie Intel, con considerevoli sforzi, avremmo avuto un buon anno di tranquillità prima di un ennesimo mutamento della situazione. Ma Apple sta spingendo questo passaggio alle tecnologie Intel molto aggressivamente, e anche questa funzione del dual boot. Viviamo in una fase interessante”.
Infine una reazione positiva, quella di Andrew Welch di Ambrosia: “Ripeterò quello che ho già detto: questa tendenza, cioè la chiara volontà di Apple di vendere più computer, è buona per noi. La gente si annoierà presto del dual booting e preferirà giocare a titoli nativi, proprio come fanno già gli utenti Linux. Non lo vedo come una minaccia, ma è anche vero che Ambrosia non si occupa principalmente di porting, e quindi la mia visione potrebbe essere influenzata da questo. (…) La gente ha bisogno di Windows meno di quanto pensi, spero che Wine faccia il suo debutto su Mac Os molto presto, in modo tale che le persone possano avviare le proprie applicazioni Windows su Mac senza dover avviare Windows”.
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