In una intervista all’Australian Financial Review, Steve Wozniak ha dichiarato che Steve Jobs non avrebbe mai trovato un impiego in Apple, se avesse avuto vent’anni oggi.
“Mi basta guardare ai livelli di esperienza e studio che oggi sono richiesti per ottenere un lavoro presso Apple, e mi viene da pensare che Steve Jobs non avrebbe mai ottenuto un posto nella Apple di oggi.”
Il fatto è che oggigiorno a Cupertino -ma anche a Mountain View e a Redmond- è in vigore un rigorosissimo processo di selezione che mai avrebbe aperto le porte a due imberbi giovanotti freschi di collage e privi della tanto agognata esperienza (quella per cui di solito non ti assumono, o perché ne hai troppa, o perché ne hai troppa poca). Il che significa che le aziende di oggi rischiano di perdersi per strada le risorse che potrebbero cambiarle radicalmente e creare nuovi scenari futuri: la severità e la competitività dei nostri giorni, in altre parole, ci si potrebbe ritorcere contro.
“Più cresci,” ha spiegato, e “più hai bisogno di molta più cura nel design dei prodotti e del software, e devi assicurarti che funzioni per milioni e milioni di persone, e questo ti rallenta.” Il che è sacrosanto, ma più cristallizzi il pensiero aziendale, e più lo rendi impermeabile alle innovazioni; ed ecco spiegato per quale ragione le idee più innovative di Apple lanciate negli ultimi tempi provengono tutte da piccole startup:
“Apple aveva Siri prima che Google avesse Google Now e Microsoft avesse Cortana, ma l’hanno tutti comprato da qualcun altro. Amavo Siri da ben prima che Apple la acquisisse, ma nessun altro l’avrebbe utilizzata mai. Per cui, comprandola, Apple ha dimostrato di riuscire a infondere alle migliori innovazioni al mondo un gigantesco vantaggio di marketing.”
Il futuro, per Woz, è fatto quindi di società snelle che rivendono servizi piuttosto che produttori di hardware con catene di fornitura; società tipo Uber, che fa paura ma non possiede un taxi, Airbnb, che invece non possiede strutture proprie, o Kickstarter, che fornisce solo una vetrina alle idee altrui e poi lascia che sia la Rete a prendere le decisioni.
Morale della favola: se avete davvero del talento, lasciate perdere le grandi multinazionali, e lanciatevi in un progetto tutto vostro. Si fa prima, e la carriera potrebbe essere perfino migliore.