Stando ad un articolo del Wall Street Journal, non soltanto Apple starebbe approntando un servizio di abbonamento TV che faccia concorrenza a quelli canonici e via cavo, ma Disney e CBS sarebbero già in lizza come fornitori di contenuti. E tra possibili piani tariffari e date stimate, ci scappa pure il Tablet.
Più che stringere accordi con i network televisivi (cioè con la distribuzione tradizionale), Apple sembra voler scavalcare gli intermediari e rivolgersi direttamente a chi, i contenuti, li crea. E per convincerli, Cupertino offre un tot ad abbonato che supera ogni più rosea tradizione nel settore:
In almeno alcune delle proposte, affermano i ben informati, a network televisivi come CBS o ABC Apple pagherebbe qualcosa tra i 2$ e i 4$ al mese per abbonato, mentre alle semplici tv via cavo, da 1$ a 2$ al mese per abbonato. Tali cifre sono in qualche caso molto più alte di quanto ricevano le media company dai distributori tradizionali. Una versione iniziale della proposta ventilava la possibilità di vendere l’accesso a show privi di pubblicità, scelti da una rosa di network televisivi e via cavo – il “fior fiore della televisione” – con un prezzo stimato per il consumatore di circa 30$.
Se le cose andranno come Apple auspica, il servizio potrebbe essere già pronto entro il 2010, anche se molto di un eventuale successo ovviamente dipenderà dal numero delle media company coinvolte. Tali piani, comunque, sembrano sposarsi a meraviglia con il famigerato Slate aka iTablet, che ultimamente spunta praticamente nella metà dei rumors sulla mela:
Apple sta ammodernando iTunes per prepararlo al dispositivo tablet che, secondo le persone informate, intende essere un gadget multimediale. Il tablet multimediale dovrebbe corrispondere ad un oggetto più grande di un iPhone ma più maneggevole di un portatile. Persone informate da Apple affermano che la società intende procedere al lancio entro Marzo.
Se il progetto andrà in porto, probabilmente lo sapremo molto presto. Per ora, è un dato di fatto che la maggior parte degli studios abbia realmente paura di Cupertino per via di ciò che è già accaduto con iTunes e la musica, per cui la tendenza è quella di lasciarsi aperte più porte possibili. E già questo, a ben vedere, è un’implicita ammissione che il modello della mela funziona decisamente.