Xiaomi è un produttore cinese di smartphone e tablet che solitamente ricordiamo per i cloni di iPhone e iPad. Ora che la società ha scalzato Huawei ed LG ed è diventata il terzo produttore mondiale di smartphone, il fondatore e CEO Lei Jun ha fatto una promessa tanto epica quanto ambiziosa: battere anche Apple e Samsung entro e non oltre una decina d’anni.
Prima di bollare come velleitarie le dichiarazioni di Jun, occorre sottolineare che i dispositivi Xiaomi sono molto diffusi in Asia, e in particolar modo in Cina e in India. E all’inizio di quest’anno, durante il primo trimestre di commercializzazione cinese, in effetti è riuscita a vendere più terminali di Apple; non proprio un record da sottovalutare.
Tra l’altro, Xiaomi sta facendo man bassa dei manager altrui; in particolare, è riuscita a portare a sé Hugo Barra di Google e diverse altre personalità di spicco di Microsoft. E visto che le cose vanno sempre meglio, l’ottimismo si è ringalluzzito:
“Credo che nessuno pensasse che Xiaomi in tre anni dal suo primo telefono sarebbe diventata la terza realtà del mondo smartphone,” ha affermato Jun. “Entro 5 o 10 anni, avremo l’opportunità di diventare il produttore di smartphone numero uno al mondo.”
La risposta di Apple, velenosa quanto basta, non si è fatta attendere ed è giunta per bocca di Bruce Sewell, il capo degli affari legali e governativi di Cupertino:
A parole è tutto facile, ma le cose diventano più difficili coi fatti.
Allo stato attuale, Xiaomi è il terzo produttore globale col 6% delle vendite, dopo il 12% di Apple e il 25% di Samsung, secondo uno studio di Strategy Analytics.