Dopo aver tentato di emularla per anni, con risultati talvolta imbarazzanti, Xiaomi si prepara a pugnalare al cuore la sua musa ispiratrice. In un recente post sul social cinese Weibo, il fondatore della società Lei Jun si è detto pronto allo scontro finale con Apple nel segmento degli smartphone di punta. E la metafora usata è guerriera.
“Puntiamo a competere con Apple in termini di esperienza e di prodotto” ha dichiarato, “e diventare il brand più importante della Cina nei prossimi tre anni.” Quella degli smartphone di fascia alta, ha chiosato, è un segmento su cui si consumerà “una guerra di vita o di morte” e Xiaomi intende vincerla.
L’intento non detto, in altre parole, è di riempire il vuoto lasciato da Huawei che, fino a poco tempo fa, era il produttore principale del paese, prima di essere bloccato negli USA; Xiaomi dunque vuole espandersi nello spazio lasciato dall’avversaria -anche perché costituisce un’occasione irripetibile nella storia- ma questo significa che si troverà spada contro spada proprio con Apple.
E per quanto possano suonare incaute, le parole di Lei non sono completamente campate per aria. Nonostante la penuria di componenti e i problemi alla logistica creati della pandemia, infatti, Xiaomi è riuscita a stare al passo e, per un breve momento del secondo trimestre 2021, ha perfino battuto Cupertino per numero di vendite. Era la prima volta che accadeva.
Nel mentre però, Apple ha superato Vivo ed è diventata il primo brand in Cina per la prima volta in 6 mesi. Il che l’ha consacrata principale produttore al mondo: ogni 5 smartphone venduti, uno è iPhone. Xiaomi insomma intende diventare l’Apple cinese, e per farlo dovrà per prima cosa distinguersi dai competitor Android, cosa che sta facendo già con prodotti di buona qualità, software robusto, e soprattutto un investimento di 16 miliardi di dollari in ricerca e sviluppo nei prossimi 5 anni.